Una scritta a caratteri cubitali. Rossa come la vergogna. Il vandalismo ha delle misure ben precise: 4 metri di lunghezza e 45 centimetri di altezza. Tre parole lapidarie impresse con la vernice spray sulle candide lastre di marmo del Duomo fresco di restauro «Barça merda Tito». Lautore del gesto? Molto probabilmente un tifoso interista, che ieri dopo la qualificazione della squadra nerazzurra alla finale di Champions League ha invaso la piazza per festeggiare. Nessuno laltra notte si è accorto dello sfregio, scoperto ieri mattina sulla parete nord della cattedrale, di fronte alla Rinascente. Sul caso sta indagando la polizia, sulle tracce del vandalo «il gesto verrà perseguito e sarà punito con il massimo rigore concesso dalla legge» ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. Accortisi dello sfregio i dipendenti della Veneranda fabbrica del Duomo si sono armati di spazzolone e olio di gomito e hanno ripulito la parete. «Colpendo il simbolo di Milano, il delinquente che questa notte ha sfregiato con parole indecenti il Duomo, ha compiuto un orribile sfregio alla nostra città - il commento di De Corato e dellassessore allAmbiente Paolo Massari -. Nonostante Amsa, per un alto senso del dovere civico, abbia dato la propria immediata disponibilità a rimuovere gratuitamente lindecorosa scritta, sulle pareti del Duomo può intervenire esclusivamente personale specializzato in restauri della Veneranda Fabbrica». Non si fa attendere però la replica dei writer milanesi, o almeno dei 9 giovani street artist che hanno partecipato alla collettiva «Disegnar sui muri: dalla street art al videowall» alla Fabbrica del Vapore, con il patrocinio del Comune. «Chi imbratta i monumenti non è un writer ma semplicemente un cretino - il commento di Zel Ebrity 133 -. Un vero writer è un artista che passa la vita a combattere e girare per trovare spazi dove creare le sue opere nel rispetto della legalità. Questi sono degli imbrattatori non dei veri writer, fanno parte di una subcultura, hanno la mente limitata e vogliono solo rompere le regole. Purtroppo ci sono dei deficienti che si spacciano per writer ma non lo sono perché spesso scarabocchiano anche sui nostri graffiti. Noi, come writer legalitari condanniamo questi gesti ignobili».
È molto dispiaciuto il direttore della Veneranda fabbrica del Duomo, Benigno Visconti Merlin: «Questa è unoffesa al monumento, alla cattedrale e al simbolo della città. Inutile dire che sono molto dispiaciuto, visto che sono anni che mi occupo di tutelare il Duomo». Le pareti della cattedrale sono trattate con una speciale vernice che ha consentito di cancellare completamente le lastre di marmo, ma cè sempre il rischio che lo spray penetri per sempre e danneggi la pietra. I dipendenti della Veneranda fabbrica sono impegnati in ricognizioni settimanali, per cancellare piccole scritte, tag e scarabocchi fatte con il pennarello, frutto della maleducazione e dellinciviltà.
Non è però la prima volta che i tifosi invadono la piazza per festeggiare, lasciando dietro di sé una scia di devastazione: risale a tre anni fa la vandalizzazione delle mucche della Cow Parade, le 70 sculture di plastica decorata da artisti, in occasione della vittoria del Milan sul Liverpool nel maggio 2007. In quel caso alcune mucche vennero buttate nella fontana di piazza san Babila, altre furono distrutte o sfregiate.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.