Lo stadio che cambierà il calcio, come spera la Juventus, dovrà prepararsi a ospitare anche tifosi che con il pallone non c'entrano nulla. O meglio: gente che, con la scusa del pallone che rotola, liberano tutto il peggio di se stessi. Senza che l'intero mondo ultras si offenda, ieri a Bardonecchia - sede del ritiro della Juventus nonché della prima amichevole che la Signora ha vinto 12-1 contro una rappresentativa locale - sono andati in scena episodi che hanno fatto solo male al calcio. Poco prima delle 15, di fronte al Summer Village, ovvero la zona che raggruppa vari stand di merchandising a poche centinaia di metri dal campo sportivo, c'è stato infatti uno scontro tra gruppi ultrà bianconeri. Uno scontro che secondo tanti era premeditato.
In una giornata che avrebbe dovuto essere di festa e basta, Drughi e Viking non hanno trovato di meglio che darsele di santa ragione, a volto coperto e con lancio di fumogeni. Sullo sfondo, senza dimenticare che sia nel vecchio Delle Alpi che nel recente Olimpico i primi occupavano la curva Sud e i secondi la Nord, anche la possibilità che ad aumentare la tensione ci sia la spartizione dei posti migliori nell'impianto che sta per vedere la luce. Lì, infatti, tutti i gruppi organizzati occuperanno un unico settore e nessuno intende rinunciare alla propria indipendenza e al controllo del territorio.
In attesa di capire quel che succederà, secondo un testimone che ha postato il proprio intervento su uno dei forum più frequentati dal mondo bianconero, «è arrivato un gruppo di una cinquantina di uomini vestiti di nero con fumogeni e mazze. Gridavano Drughi Drughi: c'è subito stato un fuggi fuggi di famiglie, soprattutto per mettere al riparo i bambini. Mi è sembrato che i Viking, una quindicina circa, si aspettassero l'aggressione.
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