Ultrà allo stadio travestiti da cronisti

Marcello Di Dio

da Roma

Doveva essere una partita a porte chiuse, cioè solo con la presenza di giornalisti accreditati, dirigenti delle due società e un numero ben definito di invitati di Roma e Cagliari (come prevede il regolamento). Secondo i sardi c’erano invece più persone del previsto sulle tribune dello stadio «Manlio Scopigno» di Rieti, dove si è giocata la sfida con la Roma per la squalifica dell’Olimpico. E così è nato l’esposto presentato al commissario di campo, che lo ha inoltrato subito al giudice sportivo. A sua volta, quest’ultimo ha trasmesso gli atti all’Ufficio Indagini, rilevando la necessità di compiere ulteriori accertamenti per valutare l’eventuale responsabilità (oggettiva) della Roma. In pratica sarà richiesto l’elenco delle persone autorizzate ad entrare nell’impianto reatino. Non ci sono precedenti di questo genere, facile che la società giallorossa riceva una forte ammenda. Anche perché non si è assistito a lancio di oggetti né a scene di isterismo da tifo. E gli addetti della Roma si sono prodigati affinché in tribuna (stampa e no) venisse mantenuto il più possibile un comportamento consono alle regole civili.
«L’esposto è stato un atto dovuto per rispetto soprattutto all’ospitalità - precisa il direttore generale del Cagliari, Sandro Angioni - ma per noi il capitolo è già chiuso, non ci ha nemmeno sfiorato l’idea di invalidare la gara. Posso solo aggiungere che a noi sono stati dati 15 ingressi e nove li abbiamo girati, anche in segno di ringraziamento per l’ospitalità, all’assessorato allo sport del comune di Rieti. Poi abbiamo visto che in tribuna c’erano non meno di 300 spettatori e ci hanno spiegato che erano tutti giornalisti. Ma in sala stampa, dopo la partita, ne ho visti solo una ventina».
«A Roma esiste il fenomeno dei giornalisti-tifosi, specie nelle radio e tv locali - raccontano alcuni cronisti presenti -. Dunque può capitare che, come è successo a Rieti, si senta il coro “Forza Roma” o che qualche presunto tecnico rivolga apprezzamenti coloriti verso gli avversari. Solo che all’Olimpico non si nota, a Rieti in un campo così piccolo e senza pubblico, non passa inosservato. Per la verità abbiamo visto anche gente di Cagliari, forse giornalisti, insultare l’arbitro.

Di fatto, ci sembra che l’organizzazione non sia stata però impeccabile». Sembra però che la security della Roma abbia provveduto ad alcune identificazioni. A queste persone potrebbe essere vietato l’ingresso all’Olimpico.

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