A chi non piacerebbe togliere dal proprio vocabolario, almeno per una giornata, parole come: stress, fretta, smog, traffico, tecnologia? Nella frenesia dei nostri tempi sembrerebbe un proposito utopico, e invece è un'ipotesi facilmente realizzabile. La soluzione ha un nome ben preciso, si chiama «Fattoria didattica», e solo nella nostra regione se ne contano ben 47.
Cosa sono queste fattorie didattiche? Semplicemente delle aziende agricole o agrituristiche dove si svolgono attività educative attive (come mungere una mucca, fare il formaggio o raccogliere il miele), rivolte soprattutto a bambini e ragazzi, utili a diffondere quelle conoscenze della vita in campagna eclissate negli ultimi decenni dal continuo sviluppo industriale delle città. In Liguria questo tipo di attività esiste dal 2003, ma solo negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom, che ha portato all'apertura di 47 aziende distribuite tra Genova (17), Savona (14), La Spezia (10) e Imperia (6). In questo finesettimana le aziende liguri hanno deciso di aprire le porte, dando la possibilità a tutti gli interessati e i curiosi di vivere un'esperienza bucolica a pochi chilometri dalle città. Nella provincia di Genova la regina di questo week end è stata la «Cascina Salvega», situata nell'omonima località sulle alture di Casella. Factotum di questa azienda è la proprietaria (e instancabile lavoratrice) Rita Ottonello che, ieri mattina, ha accolto nella sua cascina l'assessore regionale all'agricoltura Giovanni Barbagallo e i presidenti regionali Ivano Moscamora e Germano Ghedina, rispettivamente di Cia e Coldiretti.
«I risultati di questo lavoro sono già tangibili oggi ma dovranno essere ancora più soddisfacenti nel futuro - ha dichiarato l'assessore - Vogliamo avvicinare i ragazzi a questo tipo di attività per permettergli di riscoprire una natura che nei nostri tempi si tende sempre più a sottovalutare. L'iniziativa delle fattorie didattiche si può considerare un vero e proprio successo analizzando i dati del periodo 2009/2010 che parlano di più di undici mila adesioni tra bambini e ragazzi di ogni ordine di scuola».
Nel soffermarsi a elogiare la bontà di questa iniziativa, sostenuta dalla cooperazione tra impresa, Regione e scuole, l'assessore Barbagallo ha voluto sfruttare l'occasione per lanciare un vero e proprio appello. «Nei prossimi mesi porteremo in Consiglio la proposta per una legge regionale sulla "filiera corta" - ha anticipato - vogliamo infatti sostenere l'approvvigionamento di prodotti di qualità del territorio da parte delle mense di scuole, ospedali e strutture assistenziali. In questo progetto di cucina a chilometri zero, però, vogliamo coinvolgere anche gli operatori commerciali di ristoranti e trattorie che vorranno sposare il pensiero». Un'iniziativa che già in passato aveva trovato d'accordo i diversi schieramenti politici, uniti dalla volontà di far riscoprire i sapori, i gusti e le tradizioni della Liguria.
La regina della giornata, come già detto precedentemente, è stata però la «Cascina Salvega», un posto incantato, lontano anni luce, in barba agli effettivi pochi chilometri, dalla città. Qui si può stare a stretto contatto e fare delle passeggiate con gli «abitanti» della stalla: asini, conigli, lepri, mucche, pecore e capre camosciate delle alpi; si può fare il miele scoprendo tutti i segreti dell'apicoltura; si può andare alla ricerca di profumi oramai dimenticati, tra i roseti e le altre piantagioni. Si può fare il formaggio con il latte appena munto, il pane con il grano raccolto e tantissime altre attività. Ovviamente poi, la cascina nasce come agriturismo quindi vi è la possibilità di dormire nelle stanze messe a disposizione e di degustare tutte le primizie alimentari di «provenienza casalinga».
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