da Milano
«Stiamo iniziando il processo di valutazione per la cessione di Splitska Banka», affermano fonti vicine a Piazza Cordusio, che così commentano la necessità di cedere in Croazia un istituto di credito dopo la fusione con Hvb. La richiesta è partita direttamente dalla Banca centrale croata dal momento che oltre a Splitska Banka, giunta nel recinto Unicredit portata in dote da Hvb, Piazza Cordusio deteneva già in Croazia la Zagrebacka Banka. Insieme, i due istituti, avrebbero avuto una quota di mercato di circa il 35%, troppo per le autorità del Paese secondo le normative Antitrust, che ammette una quota massima che si colloca intorno al 25%. Splitska Banka, possiede asset per 3,1 miliardi di euro, e potrebbe essere ceduta per 750 milioni di euro: potenziali acquirenti Société Generale, Bnp Paribas, Ing e Royal Bank of Scotland.
Ma se sul fronte croato Piazza Cordusio è chiamata a fare un passo indietro, ottimismo si respira per quanto riguarda Bph, la terza banca della Polonia anch'essa controllata da Hvb, dopo le dimissioni del ministro del Tesoro Andrzej Mikosz. Il ministro, infatti, era contrario ad un rafforzamento della banca guidata da Alessandro Profumo in Polonia dal momento che Unicredit nel '99 aveva già rilevato Banca Pekao, il secondo istituto di credito del Paese. Nei progetti di Piazza Cordusio, ora, si attende di poter lanciare l'offerta pubblica su Bph come previsto nel piano di integrazione con i bavaresi di Hvb, e procedere poi alla successiva fusione della banca polacca con Pekao. Un'operazione che farebbe nascere un gruppo bancario con attività per 26,6 miliardi di euro, destinato a diventare il maggiore della Polonia con una quota di mercato di circa il 20 per cento.
Da Varsavia è arrivata però una doccia fredda: le dimissioni del ministro del Tesoro polacco Andrzej Mikosz non alterano l'indirizzo del governo del Paese, di fatto contrario all'acquisizione di Bph da parte di UniCredit, ha affermato il leader del gruppo parlamentare del partito di governo polacco, Przemyslaw Gosiewski.
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