Unicredit, Profumo firma la pace con le fondazioni: «Ok al riassetto»

Dopo un’assemblea fiume di 11 ore, i soci di Unicredit, a Roma - dove peraltro, è stato ribadito, rimarrà la sede legale del gruppo - hanno dato il via libera al bilancio 2009 e alla distribuzione di un dividendo di 0,03 euro per azione. «Si può finalmente dire - ha affermato il presidente, Dieter Rampl aprendo i lavori - che il picco della crisi finanziaria è alle nostre spalle», anche se «permangono delle fragilità». Secondo Rampl, tra le «importanti sfide» con le quali le banche dovranno confrontarsi gioca un ruolo di primo piano la riforma di Basilea3. In tale contesto, «la più grande opportunità per Unicredit deriva dalla sua diversificazione geografica», nonché dal progetto di riorganizzazione nella Banca Unica, che «semplificherà la struttura, l’assetto istituzionale e le procedure». In ogni caso, ha fatto capire l’ad Alessandro Profumo, Unicredit ha già un patrimonio adeguato alle nuove norme e quindi non avrà necessità di ulteriori aumenti di capitale. Quanto alle strategie, l’obiettivo resta rafforzarsi in Europa e nei Paesi limitrofi. «Per quanto riguarda i Bric (Brasile, Russia, India e Cina) - ha detto Profumo - abbiamo una buona presenza in continua crescita in Russia e questo rimane il focus fondamentale». Nessun interesse quindi per il Brasile. Il prossimo passo potrebbe invece essere ancora in Germania, dove sebbene l’ad di Unicredit abbia preferito non commentare («C’è un vincolo di riservatezza»), Unicredit sarebbe pronto a presentare a giorni un’offerta da 450 milioni per la sussidiaria tedesca (170 filiali) della scandinava Seb. Secondo un analista, l’operazione, che avrebbe un impatto trascurabile sul bilancio, punta a realizzare economie di scala e a migliorare la bassa redditività della Germania, dove Unicredit è presente con HypoVereinsbank. Quanto invece al tormentato varo della Banca Unica, che ha portato a un altro strappo con CariVerona, Profumo ha commentato positivamente l’introduzione del “country manager”, ruolo affidato a Gabriele Piccini: «Un responsabile della geografia Italia sarà molto importante perché dobbiamo chiudere il gap tra fatturato e redditività». E «anche la discussione in consiglio di questo ultimo mese - ha aggiunto - è stata estremamente utile nella definizione del piano» così da comprendere il modello. Profumo ha poi definito «storica» e «strategica» la quota dell’istituto in Mediobanca, giudicando «ottima» la soluzione trovata per la governance con la nomina alla presidenza del direttore generale Renato Pagliaro al posto di Cesare Geronzi che andrà a Generali. «Pagliaro da una parte è un amico ma è anche una persona dotata di grande competenza e di solidità di valori. Credo sia la persona adatta a svolgere questo ruolo».

Toni concilianti, infine, anche davanti allo scontro per il vertice dell’Abi tra Giuseppe Mussari, appoggiato da Unicredit, e Corrado Faissola: la scadenza per l’elezione è l’assemblea di luglio e bisogna arrivarci con un percorso che raccolga il massimo del consenso.

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