Piazza Affari termina la settimana in calo. Partito in rialzo, il listino ha presto azzerato i guadagni dopo il brutto dato sul Pil inglese mentre le altre Borse del Vecchio Continente si limitavano a limare i rialzi. Milano, già zavorrata da Unicredit, ha poi perso ulteriore terreno nel finale in scia al peggioramento Wall Street col Ftse Mib in ribasso dello 0,65% e il Ftse All Share dell1,64%.
Scivolone per la banca guidata da Alessandro Profumo (-4,97%). Vendite su Unipol (-3%) mentre al di fuori del settore finanziario ancora pesante Stm (-3,11%) a seguito della perdita trimestrale. Riparte Fiat (+1,75%) tra i pochi titoli in controtendenza. Nel settore in luce tra i piccoli Piaggio (+4,53%) con la controllante Immsi (+5,7%). Ieri è emerso che la società di Roberto Colaninno Omniaholding ha incrementato la sua quota in questultima.
Nuovo passo indietro di Telecom (-1,78%) in una giornata comunque pesante per le tlc in Europa. Eni ha accusato una flessione dell1,23%, dopo il taglio del giudizio di Ubs, da «buy» a «neutral». Come predetto dagli analisti sono crollate del 40,3% le Tiscali, mentre va avanti loperazione di aumento di capitale. Il valore teorico indicato dai diritti, dei quali ieri scadeva la contrattazione in Borsa, è molto più basso rispetto alle quotazioni: si attesta a 0,175 euro, contro le quotazioni di 0,43 euro.
Nel resto dEuropa Parigi ha perso lo 0,33%, Francoforte lo 0,39% mentre Londra è salita (+0,68%).
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