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Università partigiana: il caso arriva a Tursi e il Pdl chiede che si studi anche l’«altra» Resistenza

Università partigiana: il caso arriva a Tursi e il Pdl chiede che si studi anche l’«altra» Resistenza

Esplode a Genova il caso Anpi-Università. Dopo l’inaugurazione della sede dei partigiani nella Facoltà di Lettere arrivano le prime sdegnate prese di posizione. «Confido che i docenti vorranno esaminare il movimento resistenziale ligure a 360 gradi e senza alcun pregiudizio come si conviene ad un consesso accademico - ironizza Gianni Plinio, responsabile sicurezza del Pdl -. Rievocando magari il sacrificiodi Emanuele Strasserra, cui è dedicata una via in Albaro, assassinato il 26 novembre 1944 insieme con altri quattro partigiani bianchi e le mogli di due di loro dal comandante comunista Francesco Moranino detto "Gemisto". O approfondendo episodi quale la strage di San Benigno, la fine di Aldo Gastaldi, la «banda dei vitelli» di Bargagli con tutta la scia di sangue conseguente. Tra i libri di testo di facile consultazione ci saranno certamente anche quelli della collana del "Sangue dei vinti"di Giampaolo Pansa in cui vengono raccontati crimini ed esecuzioni perpetrati da ex partigiani rossi nei confronti di avversari non necessariamente fascisti a Liberazione ormai avvenuta».

Duro anche Gianni Bernabò Brea consigliere comunale de La Destra che chiederà un’interrogazione a risposta immediata a Tursi: «L'apertura della sede Anpi rappresenta non certamente l'intento di abbassare i toni in un contesto politico-sociale già pesantemente incandescente, ma lo ritiene gravissimo da un punto di vista ideologico».

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