Università, test annullati solo a Catanzaro

da Roma

Test di ammissione annullati per tutti a Catanzaro; invalidati soltanto per gli studenti coinvolti nei favoritismi a Bari; apertura di una nuova inchiesta per i risultati troppo brillanti degli studenti di Messina. E gli errori contenuti nei quiz formulati dalla commissione ministeriale? Il ministro dell’Università, Fabio Mussi, parla di svista grave e annuncia che «questa commissione ha esaurito il suo compito», però spiega che «non ci sono i presupposti per annullare le prove a livello nazionale», come sostiene nel suo parere anche l’avvocatura di Stato. «Inoltre - aggiunge Mussi - questa ipotesi avrebbe voluto dire violare il diritto di chi aveva fatto gli esami regolarmente. Bisogna colpire gli abusi non colpire tutti».
Il mondo dell’università è nel caos e mostra come nell’ultimo anno le crepe si siano ulteriormente allargate. Allora il ministro fa la voce grossa e annuncia che il governo si costituirà parte civile nel procedimento contro i docenti coinvolti nello scandalo. «Se i professori hanno organizzato una truffa non avrò pace finché non li vedrò cacciati dall’università», minaccia Mussi. Ma poi di fatto prende un provvedimento minimalista in una situazione dove la truffa si sovrappone alla grave negligenza degli accademici e sicuramente chi ci rimette sono gli studenti onesti e preparati.
E visto che di università si parla soltanto per scandali ed errori Mussi appena rientrato dall’Africa si presenta insieme con il ministro del Tesoro, Tommaso Padoa -Schioppa, all’annuale Conferenza dei rettori per annunciare la prossima firma di un protocollo di intesa sui reciproci impegni del governo e degli atenei. La speranza dei rettori era quella di strappare almeno una promessa di aumento della quota del Pil da destinare agli atenei. L’Italia è attualmente allo 0,8, abbondantemente al di sotto della media europea. Padoa-Schioppa ammette che il sistema universitario italiano ha bisogno di più soldi. Ma precisa pure che deve saper spendere meglio quelli che già ha. E soprattutto non prende impegni, precisando che anche nel protocollo non si faranno cifre. Insomma l’università può attendere.
Non possono attendere più di tanto quegli studenti che pur avendo sostenuto il test onestamente ora si vedono costretti a rifarlo da capo come accadrà a Catanzaro. «Eravamo coscienti del fatto che una delle conseguenze della nostra segnalazione alle autorità competenti sulle anomalie riscontrate nei plichi concorsuali era rappresentata proprio dall’annullamento dei test nella nostra sede», dice il rettore dell’università Magna Graecia di Catanzaro, professor Francesco Saverio Costanzo, che comunque promette uno «svolgimento delle prove concorsuali in tempo utile per garantire il normale avvio dell’anno accademico». A Catanzaro dovranno essere ripetuti non soltanto i testi di medicina ma pure quelli di odontoiatria e veterinaria. I posti a disposizione sono 70 per medicina, 10 per odontoiatria e 22 per veterinaria. Migliaia le domande.
A Bari invece l’inchiesta sui test truffa, che ha coinvolto soprattutto medici e figli di medici, si allarga. La procura sta per emettere altri 21 avvisi di garanzia per presunti brogli negli atenei di Ancona, Bari e Chieti.

E proprio il rettore dell’università di Bari Corrado Petrocelli, che ha sollevato il velo sulla frode, racconta di aver ricevuto critiche dai colleghi e minacce di denuncia per sequestro di persona da parte degli studenti.

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