Uomini e donne a casa a 65 anni

RomaNon c’è solo la riforma della previdenza privata nell’orizzonte del governo. Nel settore pubblico continuano le pressioni del ministro Renato Brunetta affinché si parifichino i requisiti per il ritiro di donne e uomini, entrambi a 65 anni. Lo ha chiesto l’Europa, ma il progetto si è arenato. Ieri il ministro della Pubblica amministrazione ha però assicurato che andrà avanti. «L’innalzamento dell’età pensionabile per le donne si farà. E all’inizio dell’estate inizieremo ad occuparcene. C’è la sentenza delle Corte di Giustizia europea che obbliga l’Italia ad intervenire e alle sentenze si obbedisce». Sulle dipendenti pubbliche in pensione a 65 anni, giorni fa c’è anche stato un braccio di ferro in Parlamento.

Giuliano Cazzola, fautore della parità di genere nella previdenza, aveva presentato un emendamento alla legge comunitaria per introdurre l’innalzamento dei requisiti annunciato da Brunetta. L’emendamento è stato poi ritirato su indicazione del governo. La proposta di modifica si è stata trasformata in un ordine del giorno, appoggiato dall’esecutivo, che impegna il governo a rispettare la sentenza.

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