Si fa presto a dire «dormici su». Il problema è che se a cena non azzecchi il menu giusto, addio sogni doro. Fino a ieri sapevamo che, prima di andare a letto, era sconsigliabile rimpinzarsi di peperonata o abbuffarsi di coda alla vaccinara. Ma oggi - grazie (si fa per dire) a uno studio canadese guidato da Meagan Daley, psicologo dellUniversité Laval di Québec e pubblicato sulla rivista Sleep - scopriamo che i cibi a rischio notte-in-bianco sono molti di più. E gli eventuali contraccolpi non colpiscono solo la salute, ma pure il portafoglio: linsonnia può costare infatti fino all1% del Pil, «calcolando gli oneri indiretti tra giornate di lavoro perse e produttività ridotta» a causa delle ore sprecate a contare le pecore. Nella sola provincia di Québec, ad esempio, linsonnia costa ben 6,5 miliardi di dollari canadesi lanno, con una perdita della produttività lavorativa pari a 27,6 giorni lanno. Fin qui la situazione in Québec (di cui, per la verità, ci interessa fino a un certo punto); ma in Italia la situazione qual è? Cifre particolareggiate, come quelle canadesi, non sono disponibili. Eppure la sensazione, dando unocchiata in ufficio, è che i colleghi addormentati sulla scrivania non manchino di certo.
Un dato ad alta gradazione: il primo nemico del sonno è lalcol; per liberarsi dai suoi fumi si investe ben il 60% del capitale stanziato annualmente per «loperazione ronf ronf». La ricerca è stata condotta su 948 volontari con unetà media di 43,7 anni: il 51,7% non aveva problemi di insonnia, mentre il 32,3% ne accusava solo alcuni sintomi e il restante 15,4% soffriva di insonnia conclamata.
In assenza di controprove scientifiche, la Coldiretti ha pensato bene (anche qui, si fa per dire) di stilare una rigorosa dieta ad hoc. Una lista «imperdibile» per chi vuole tornare serenamente a flirtare con Morfeo, da non confondersi con il calciatore. Prendete carta e penna: pane, pasta, riso, lattuga, radicchio, aglio, formaggi freschi, uova bollite, latte caldo, frutta dolce sono tutti alimenti che favoriscono la pennichella e aiutano lorganismo a rilassarsi. Al contrario cibo condito con curry, pepe, paprika, sale, prodotti in scatola, minestre con dado da cucina garantiscono di occhi sbarrati fino allalba.
Un elenco «prezioso» per i circa 12 milioni gli italiani i quali soffrono di disturbi del sonno che, oltre ai costi sociali, provocano «pericolosi effetti sulla salute e sulla qualità della vita con stanchezza diurna e anche depressione». Avverte la Coldiretti: «A cena è fondamentale evitare cibi troppo salati e alimenti in scatola.
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