Urbanistica, terremoto in Comune. Sala in difesa: "Non ci riconosciamo"

Il sindaco respinge le accuse e prende tempo sul futuro dell'assessore Tancredi: "Si sta consultando con gli avvocati". L'opposizione in piazza chiede le dimissioni della giunta

Urbanistica, terremoto in Comune. Sala in difesa: "Non ci riconosciamo"
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Nei corridoi di Palazzo Marino (e fuori) per tutta la giornata rimbalza l'ipotesi che l'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi sia pronto a dimettersi dopo le perquisizioni negli uffici comunali scattate ieri mattina e l'avviso di garanzia con richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura ma in serata, dopo un confronto con il sindaco, esce una nota con cui Beppe Sala torna a difendere la linea e rimbalzare le accuse e prende tempo sul futuro di Tancredi. "Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore - dichiara -. Posso solo dire che l'amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata. Da diversi mesi l'amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di riorganizzazione e ha assunto nuovi provvedimenti; gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso". Nel contempo, aggiunge, l'assessore Tancredi si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa". Risalgono solo a marzo le dimissioni flash di Guido Bardelli alla Casa per chat rese pubbliche dai pm nell'ambito delle inchieste sull'edilizia, e l'ex assessore non era nemmeno indagato.

A Palazzo Marino è come se fosse scoppiato un terremoto. Bocche cucite da parte della giunta. Gli assessori Emmanuel Conte, Tommaso Sacchi, Martina Riva e Alessia Cappello escono insieme dalla sede del Comune ma si allontanano con un no comment. Silenzio assoluto fino in serata da parte della segretaria Pd Elly Schlein e dai suoi colonnelli nazionali e locali mentre il coordinatore regionale dei 5 Stelle Dario Violi sostiene che il Movimento si è "trovato solo a denunciare situazioni poco chiare e a combattere una battaglia per la trasparenza, sulla quale oggi anche la magistratura dimostra di voler vedere chiaro, è evidente che il sindaco Sala, che ha la responsabilità politica di quanto accade in Comune, sia chiamato a trarne le logiche conseguenze". Il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi non si accontenta della nota ufficiale, chiama Sala in aula e avverte: "Se non spiegano tutto e smentiscono, tutti a casa. "Eversive degenerazioni di Tancredi in sintonia con Sala dice la Procura. O sono in grado di dimostrare che non è vero e spiegano tutto, o tutti a casa". Alleanza Verdi e Sinistra, con il capogruppo verde in Comune Tommaso Gorini e il segretario metropolitano di Si Giuseppe Roccisano, chiedono "un passo indietro di Tancredi e un cambio radicale dell'azione amministrativa" che comprende "lo stop al progetto di vendita di San Siro". Azione puntualizza di non essere in giunta ma forza di maggioranza, inviata a "chiarire velocemente" ma "non si fermi lo sviluppo, compreso il progetto San Siro". E il leader di Iv Matteo Renzi difende Sala ("onesto, non ha mai preso un centesimo, ne sono testimone in Expo").

Sul fronte del centrodestra, il capogruppo FdI a Riccardo Truppo rilancia sui social la manifestazione oggi alle 16, prima del consiglio, per chiedere le dimissioni della giunta: "Liberi Milano, è l'unica opzione seria per far ripartire la città e sbloccare un settore che vale un miliardo al mese". Anche il sottosegretario leghista Alessandro Morelli pur ribadendo di essere "da sempre garantista fino all'ultimo grado di giudizio" e "anche dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta su Milano" resta "in attesa che la giustizia faccia il proprio corso" ma è "preoccupato per il bene dei milanesi" e osserva che "una stagione si è chiusa. Il Pd non può far finta di non essere responsabile delle scelte che hanno portato a scandali giudiziari, disuguaglianze sociali. Mi auguro non si perseveri nell'errore che farebbe solo sprofondare la città ancora più in basso".

Ribadisce la linea garantista il segretario regionale di Forza Italia Alessandro Sorte ma anche lui sostiene che "Milano è allo sbando" e invita gli alleati a trovare subito un candidato sindaco". Sottinteso, bisogna farsi trovare pronti anche nel caso che la situazione precipiti e si vada al voto prima del 2027.

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