Urla, spari, imprecazioni: in tv la battaglia di Nassirya

Un filmato lungo quasi dodici minuti, che comincia quando il sole è alto e si conclude con il buio, con il sottofondo di voci e urla, di inviti ad «annichilire» il nemico e a stare attenti a non coinvolgere altri italiani. Grida e dialoghi sottolineati da detonazioni secche e dall’eco di lunghe raffiche.
Il filmato - girato da un militare italiano a Nassirya nell’agosto del 2004 - è stato trasmesso ieri sera da Rai News 24 e fornisce il resoconto di alcune fasi di quella battaglia, in cui furono impegnati i militari italiani di stanza a Nassirya contro i miliziani sciiti che cercavano di conquistare il controllo dei punti nevralgici della città. Nel presentare il filmato, che in alcuni punti risulta confuso, Rai News 24 ha precisato che nella battaglia sono state impegnate unità dei carabinieri, dei bersaglieri e militari della seconda brigata mobile.
Nelle riprese iniziali si vedono alcuni italiani (probabilmente carabinieri, a giudicare dal colore scuro delle divise) che, appostati sul tetto di un edificio e protetti da sacchi di sabbia, puntano le armi verso una piccola costruzione di colore chiaro che si trova a qualche centinaio di metri dalla postazione italiana e all’interno della quale si trovano forse alcuni insorti o un cecchino.
Il «sonoro» in presa diretta dei militari è un susseguirsi di frasi concitate: «Non sprecate munizioni», «Cosa ci ha in mano?», «Guarda come si muove, il bastardo». Ma anche di avvertimenti: «Ci sono gli italiani, lì sotto», dice qualcuno per evitare che vengano colpite per errore le postazioni dei nostri militari. Qualcuno, vedendo un uomo che si muove in lontananza, chiede: «Ma siamo sicuri che non sia il nostro?».
Si sentono anche incitamenti a neutralizzare un miliziano, che giace a terra apparentemente ferito. «Annichiliscilo, Luca», grida qualcuno, anche se non si capisce a quale dei militari che imbracciano un fucile di precisione sia rivolto.
Più tardi, quando la radio comunica la notizia che il cecchino è stato «annichilito», i commenti sono di soddisfazione e tutti rivolti al militare di nome Luca, di cui, all’inizio del filmato, si dice che ne ha «appena fatto fuori due».
I rumori della battaglia fanno da sfondo alla colonna sonora del filmato: dai singoli colpi di arma da fuoco alla lunga raffica di una mitragliatrice Browning che - si legge in una scritta a commento delle immagini - finisce con l’incepparsi.
Poi, dopo il tramonto, lo scenario diventa scuro, con l’orizzonte appena rischiarato. Quindi le ultime battute, con riprese fatte all’interno di un automezzo italiano, forse un blindato, che pattuglia le strade di Nassirya, in cerca delle ultime sacche di resistenza.
Infine, qualcuno dei militari italiani rivolge un pensiero a casa, ai genitori, che se l’indomani leggeranno quello che è accaduto a Nassirya, avranno «un collasso».
Il filmato doveva andare in onda ieri sera durante la trasmissione Le iene su Italia 1, ma per decisione di Mediaset è stato bloccato.
«Mediaset - afferma una nota del gruppo - dopo aver visionato il servizio, ha ritenuto di non mandarlo in onda».

Si tratta, prosegue il comunicato «di immagini molto confuse dei nostri soldati sotto attacco, commentate da un rappresentante di un’organizzazione denominata Osservatorio militare difesa, in modo non conforme agli standard giornalistici dell’azienda, che danno una rappresentazione della presenza in Irak dei militari italiani lontana dalla realtà di ogni giorno».

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