da Milano
I primi segni di risveglio dal coma subprime per le banche, a partire dal colosso Jp Morgan, e per il settore immobiliare americano rianimano le Borse internazionali fino a spingere lEuropa del 2,8 per cento. È il miglior progresso da tre mesi a questa parte.
La fiducia aumenta con il passare delle ore mentre il petrolio perde altro terreno (il Wti piomba sotto i 130 dollari negli Stati Uniti) e il Fondo monetario internazionale ritocca al rialzo le proprie previsioni sulleconomia italiana e mondiale rispetto ad aprile: pur rallentando rispetto al 2007, questanno la crescita globale si attesterà al 4,1% e al 3,9% nel 2009.
I banchieri di Washington adombrano, tuttavia, il rischio che lo sferzare dellinflazione e la fragilità dei mercati finanziari trascinino lintero sistema nel baratro della recessione. Ecco perché un aumento dei tassi di interesse non è indispensabile nè oltreocano nè in Eurolandia, avverte il Fmi mettendo mano al World Economic Outlook.
Difficile sapere se la Federal Reserve seguirà il consiglio del Fondo monetario e se la Bce interromperà lossessiva battaglia ingaggiata contro la spirale dei prezzi. Le speranze, a dire il vero, appaiono scarse, almeno stando al monito lanciato ieri dalle colonne di quattro giornali europei dal presidente Jean-Claude Trichet: Mr euro ha ribadito come lEurotower sia in allerta contro la spirale prezzi-salari e intenda combatterla, visto lincombere di un contesto economico che ricorda lo choc dei prezzi del petrolio negli anni Settanta.
A fine giornata comunque, complice londata di recuperi iniziata in Asia sulla scia dei risultati registrati mercoledì da Wells Fargo, la slot machine delle Borse europee restituisce ai risparmiatori unaltra manciata dei denari sottratti dalla crisi dei subprime: Milano scatta dell1,7% ma è superata da Francoforte (più 1,9%), Londra (più 2,6%) e Parigi (più 2,7%). Al riscatto (183 i miliardi di capitalizzazioni recuperati) ha contribuito New York dove, positivi dellavvio, il Dow Jones ha guadagnato l1,8% (più 1,2% il Nasdaq) mentre leuro si è rafforzato sul dollaro riavvicinandosi a quota 1,59. Qualche momento di indecisione comunque cè stato, a causa dellindice Fed di Filadelfia: il paniere che misura lattività industriale dellarea Mid Atlantic ha segnato un calo del 16,3% a luglio contro un ammanco atteso del 15% (meno 17,1% il rosso di giugno).
Gli operatori si sono, tuttavia, lasciati convincere dai buoni segnali provenienti dai settori più colpiti dai subprime: mattone e finanziari. A giugno le costruzioni di nuove case negli Stati Uniti sono infatti aumentate del 9,1 per cento. Il Dipartimento del commercio ha tenuto a precisare che il dato è stato gonfiato dallintroduzione di nuove norme edilizie a New York, le Borse hanno tuttavia preso coraggio anche da un altro termometro macroecomico: le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite meno del previsto (più 18mila a quota 366mila).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.