Più volte promesso dallamministrazione Bush, il risanamento dei conti federali americani resta per il momento un obiettivo ancora lontano. Il deficit di bilancio, in base ai dati diffusi ieri dal dipartimento al Tesoro Usa, è infatti salito in maggio a quota 42,8 miliardi di dollari, ben più rispetto ai 39 miliardi di passivo stimati alla vigilia dagli analisti. Rispetto al maggio del 2005, il disavanzo è inoltre cresciuto del 20,9%. Qualche miglioramento si intravede comunque nellanalisi dei primi otto mesi dellesercizio fiscale in corso: il «rosso» si è attestato a 277 miliardi di dollari, in calo del 16,7% rispetto ai 272,3 dello stesso periodo del precedente esercizio. Sul nodo del deficit federale non si è finora pronunciato il nuovo ministro del Tesoro, Henry Paulson, che ha preso il posto di John Snow, da tempo non più in sintonia con George W. Bush. In base alle parole pronunciate alla fine di maggio durante la cerimonia di nomina nel Giardino delle Rose della Casa Bianca, Paulson - amico di vecchia data del presidente - sembra comunque più interessato a imprimere ulteriore slancio ai prodotti americani attraverso una svalutazione del dollaro.
In più di unoccasione lex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, aveva messo in guardia lamministrazione Bush contro i rischi derivanti dai cosiddetti deficit gemelli (quello federale e quello delle partite correnti), mentre lattuale numero uno pare essere più preoccupato per il surriscaldamento dellinflazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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