Uve francesi a Trinità dei Monti: la prima vendemmia

Saranno prodotte 70 bottiglie di «Vino Gallico»

Sono stati raccolti nelle prime ore del mattino di venerdì i primi grappoli del vigneto di Trinità dei Monti. Nei giardini del convento francese del Sacro Cuore, infatti, quattro anni fa fu messa a dimora un’ottantina di barbatelle di vitigni nativi della Languedoc (Carignan Nero, Syrah, Grenache nero, Picpoul, Moscato di Alessandria, Mourvèdre). Fu anche avviata una collaborazione con Città del Vino, la scuola enologica Emilio Sereni, il Comune di Roma e l’Ambasciata Francese presso la Santa Sede per la loro gestione e valorizzazione. Una sorta di «gemellaggio enologico», a suggellare il vincolo storico che unisce la città francese alla capitale. Narbonne, prima «figlia» di Roma fuori dall’Italia, fu fondata dai Romani nel 118 a.C.. Entrambe sono poi Città del Vino.
Alle uve di Trinità dei Monti è stata aggiunta una uguale quantità di grappoli del vigneto della scuola di via Prenestina, prima di effettuare il diraspamento manuale e la pigiatura. Il grado zuccherino registrato è stato di 22 gradi Balbo.

Saranno prodotte circa 70 bottiglie, con in etichetta il mosaico di una nave narboniense rinvenuto a Ostia Antica. Il nome del vino non potrà che essere «Vino Gallico» e la sua presentazione ufficiale avrà luogo quest’inverno a Narbonne.

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