Bologna Due piazze per una protesta che va da Bologna a Bruxelles. In 100mila da queste parti, circa 10mila (di cui 3mila italiani) davanti alla sede della Commissione Ue.
Confagricoltura, l'associazione delle imprese agricole italiane, dice no ai nuovi oneri (oltre 1 miliardo di euro), che graveranno sulle aziende, chiamando a raccolta i suoi iscritti. Per gli organizzatori, ieri mattina nelle vie del capoluogo emiliano erano in 100mila (30mila secondo la Questura). Altri 10mila sfilavano a Bruxelles in concomitanza con la chiusura del negoziato sull'Health check. Mentre il rischio di nuovi tagli ai premi per i produttori è reale. Ma c'è allarme anche per la tenuta del sistema: la crescita dei costi di produzione e la progressiva perdita di competitività pesano per 5,5 miliardi sul comparto agricolo italiano. Senza contare i tagli al bilancio agricolo nazionale, inseriti nella Finanziaria, per circa 500 milioni (-25,6%). Una protesta o una dichiarazione di guerra? «Solo una protesta civile - dice Federico Vecchioni, presidente Confagri -. Se la nostra voce cadrà nel vuoto la mobilitazione andrà avanti a oltranza. Non ci arrenderemo. Questo è il popolo delle partite Iva. Abbiamo stimato che nella Finanziaria 2009 mancheranno circa 500 milioni». Mentre la Francia lunedì scorso ha stanziato 300 milioni per il settore agricolo. «Dalle altre parti - aggiunge Vecchioni - quando si parla di agricoltura si spalancano le porte. Sono un milione le persone sedute tutti i giorni davanti a una scrivania e impegnate a far niente: vanno cacciate con un calcio nel sedere». Quindi Vecchioni ha parlato dellIci sui fabbricati rurali, definendola una «tassazione illegittima» e ha lanciato una proposta: «Ci sono 3 milioni di ettari di terreni pubblici, molti dei quali mal gestiti.
A Bruxelles, invece, i manifestanti chiedono ai ministri dell'agricoltura dell'Ue di non far morire la filiera europea del tabacco: i produttori invocano la proroga al 2013 dellaiuto Ue al settore.
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