Va in scena il dramma del «Nuovo»

Oggi si decide il destino del teatro. Gemma Ghizzo, patron della sala da trent’anni, rischia di perdere la gestione: «La nostra era la formula vincente»

Un grande giorno oggi, che deciderà del destino di un’istituzione simbolo per Milano e della vita di una persona. Una manciata di minuti, il tempo di alzare una mano, e trent’anni di lavoro e di passione verranno spazzati via. O forse no. Il destino del Teatro Nuovo di piazza San Babila si decide oggi in Senato con la votazione dell’emendamento che proroga a 9 anni il contratto di locazione per i teatri sotto sfratto (è appunto il caso del Nuovo), e inserito dai deputati di An Riccardo De Corato, Ignazio La Russa, Pierfrancesco Gamba, Tommaso Foti e dal senatore di Rifondazione Caruso, nel disegno di legge sulla proporoga degli sfratti.
Forza Italia voterà contro. Dispiaciuto l’assessore alle Attività produttive Tiziana Maiolo: «Mi dissocio dal mio partito in questa decisione - dichiara seccamente - e spero che il decreto riesca a passare lo stesso con i voti della sinistra. Io sto dalla parte della signora Ghizzo che ha svolto sempre un ottimo lavoro. Se l’emendamento verrà bocciato - assicura - continueremo a lavorare con la Regione per vincolare la destinazione d’uso di edifici storici e teatri, anche se il provvedimento non potrà salvare l’attuale gestione». È stata avviata sul teatro e sugli arredi la procedura di vincolo monumentale, come certificano i documenti in mano ai nuovi proprietari dell’edificio di piazza San Babila, primo tentativo di salvare il teatro dall’ipotesi di trasformarlo in un grande magazzino.
«Preoccupato? No, io ho proposto l’emendamento - commenta il vicesindaco Riccardo De Corato - per salvare questo pezzo di città, chi voterà contro se ne assumerà le responsabilità». Dispiaciuta e amareggiata Gemma Ghizzo: «Cosa vuole che le dica? - risponde la vedova di Franco Ghizzo, patron della sala - 30 anni di vita e di carriera spazzata via. Eppure i dati dell’Agis parlavano chiaro, la nostra era una formula vincente».
La serenità regna, invece, nello studio immobiliare Statuto, attuale proprietario dell’immobile: «Se il provvedimento verrà approvato la signora Ghizzo gestirà il nostro teatro per 9 anni, come prevede il testo.

Se invece sarà bocciato affideremo il teatro a un nuovo gestore, che secondo noi potrà valorizzare meglio gli spazi e offrire un servizio migliore». Gestore anche questo milanese, con cui lo studio immobiliare è in una fase avanzata di trattativa, tanto che il prossimo settembre potrebbe già presentare il nuovo cartellone.

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