Vada come vada sarà psicodramma

Vada come vada sarà psicodramma

Domani a Marassi, sul far del tramonto, si avrà a che fare con la delirante multinazionale di Roberto Mancini: e sarà psicodramma vada come vada. In sede di previsione, sono peraltro costretto a prendere atto che troppe circostanze complottano contro la Sampdoria sia in linea generale sia nel caso specifico.
In linea generale, dico di quelli che continuano a scomodare la Champion’s League in tivù e sui giornali. Non è umiliando l’umiltà che si favorisce il lavoro di Novellino. Oltre al trio Juve-Milan-Inter, ce ne sono infatti 4 di seconda fascia (Fiorentina, Palermo, Roma e Udinese), e siamo a 7, che vantano un organico superiore a quello blucerchiato. Il cervello dice che se pure con le 4 di seconda fascia si può e si deve comunque giocarsi un posto in coppa Uefa è intanto bene guardarsi da Chievo e Lazio, e forse pure da Livorno, Empoli e Siena. Per fare buon giornalismo non è necessario vendere illusioni.
Nel caso specifico, dico della sconfitta patita dall’Inter ad opera della Roma dell’irridente Totti: che indurrà persino Moratti a essere un po’ meno accondiscendente nei confronti dei «ragazzi», spingendoli a una positiva reazione nervosa. Dico dell’espulsione finale di Veron, che «costringerà» Mancini a puntare sul solo Pizarro: con Emerson e Vieira di gran lunga il miglior regista - per padronanza, lucidità e sostanza - del campionato. Dico della coppia Adriano-Martins, teoricamente incontenibile, che verrà ad insidiare la porta di Antonioli. Dico della condizione non ancòra al top di Falcone, senza la rapidità, la risolutezza e il senso tattico del quale la difesa della Sampdoria, da tetragona che era, diventa tutt’altro che imperforabile: 15 gol al passivo dopo 9 partite di campionato (l’anno scorso erano 8) non sono cosa che rientri nei parametri di Novellino. Dico del preliminare autogol dei tifosi, decisi a regalare un significativo vantaggio iniziale all’Inter con una protesta unilaterale che farà il solletico al decreto Pisanu. Altri sono i modi e ben più efficaci, a disposizione di Società e Tifosi in solido, per farsi valere in sede istituzionale.
Sia in linea generale che nel caso specifico, vedo peraltro pure non indifferenti circostanze favorevoli alla Sampdoria. Per fare buon giornalismo non è necessario mortificare la realtà.
In linea generale, dico dei 13 punti che la Sampdoria conta in classifica dopo la «nona», gli stessi che la scorsa stagione vantava dopo la «decima»: quando anche allora aveva vinto 4 volte e pareggiato una; anche allora aveva squadre davanti (Lecce, Messina, Fiorentina e Cagliari) che a gioco lungo si è messa alle spalle, arrivando a un punto dalla Champion’s League; e a differenza di allora Bonazzoli e compagni segnano di più (17 contro 8). E dico di un organico obiettivamente più completo di quello di un anno fa.
Nel caso specifico, dico dei riflessi negativi che la sconfitta con la Roma ha prodotti nello spogliatoio nerazzurro e che alla minima contrarietà sul prato di Marassi potrebbero vanificare la positiva reazione nervosa della squadra. Dico di Flachi, che scontata la squalifica e rasserenato sul versante del fastidioso caso scommesse tornerà a costituire con Bonazzoli una coppia d’assalto d’eccellenza.

Dico della consapevolezza che hanno Volpi e compagni di aver comunque fornito un’ottima prestazione sul campo dei preponderanti Campioni d’Italia, dimostrando che la Sampdoria di Novellino c’è ancora per intero e restando accecati soltanto da un paio di lampi degli inesorabili avversari, coniugati con una discreta dose di jella che si spera occasionale.

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