Val D’Aosta Crisi di vocazioni: lasciano i monaci del San Bernardo

La crisi delle vocazioni colpisce anche la Congregazione del Gran San Bernardo ed in particolare la casa di accoglienza di ’Chateau Verdun’ di Saint-Oyen, nella Vallata del Gran Combin, una delle strutture da sempre gestita dai canonici.
Rimane invece attivo l’ospizio al confine tra Valle d’Aosta e Svizzera, al colle del Gran San Bernardo, luogo di pellegrinaggio dove migliaia di persone ogni anno passano per ritrovare un contatto con lo spirito. I canonici del Gran San Bernardo sono 45, dislocati in nove comunità tra Svizzera, Italia e Taiwan. Jean-Marie Lovey, capo dell’istituzione religiosa con sede a Martigny, motiva l’indirizzo preso con la drastica diminuzione dei monaci e la fragilità di alcuni di loro. I vecchi confratelli non vengono infatti sostituiti da nuove vocazioni capaci di abbracciare la congregazione nata nel 1050 da San Bernardo di Mentone.

Nella casa di accoglienza “Chateau Verdun“ venne accolta nel 2006 Vika, la bimba bielorussa che la famiglia Giusto, affidataria, tenne nascosta per circa un mese, non volendo consegnarla per il rimpatrio.
La dismissione della struttura, che avverrà nel 2012, non ha però a che fare con questa storia.

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