Diego Della Valle attacca le Ferrovie dello Stato e il loro numero uno Mauro Moretti, il ministro Corrado Passera le difende. È il riassunto di un’ordinaria domenica di chiacchiere televisive che, però, come sfondo hanno una partita importante: quella della liberalizzazione del trasporto viaggiatori che tra qualche mese vedrà la montezemoliana Ntv contrapporsi a Trenitalia.
E così Mister Tod’s, azionista di Mdp (pariteticamente partecipata anche dal presidente Ferrari e da Gianni Punzo) che ha il 33% Ntv, ieri a Sky Tg24 ha assestato un calcione negli stinchi alle Fs e al suo plenipotenziario Moretti. «Vedere che in Italia il monopolizzatore attuale delle ferrovie, che costringe i cittadini italiani a viaggiare malissimo da sempre, cerchi anche di contribuire a non far arrivare nessun altro che possa far viaggiare bene gli italiani, è una cosa assolutamente assurda», ha dichiarato.
Quasi sicuramente Della Valle si riferiva non solo agli impedimenti burocratici che hanno ritardato il lancio della nuova iniziativa, ma anche al divieto di installazione di stand informativi di Ntv nelle stazioni di Milano Centrale e Milano Garibaldi, motivato da Grandi Stazioni (60% gruppo Fs) per ragioni di sicurezza nel periodo natalizio. Ma l’imprenditore marchigiano ieri era un fiume in piena e non si è contenuto: «Tenga conto - ha detto rivolgendosi all’intervistatrice - che l’ad delle Ferrovie, è di lui che parlo, di Mauro Moretti, è stipendiato dagli italiani», per un servizio che secondo Della Valle è inadeguato. Un’equazione semplice: «Il cittadino che viaggia male in treno è anche quello che paga lo stipendio a questo signore».
Da qui alla simbolica richiesta dello «scalpo» il passo è breve. Ci sono aziende partecipate dallo Stato «che funzionano», come Eni, «ma a tutti quelli che palesemente non funzionano bisogna cortesemente chiedere di andare a casa». Per Mr. Tod’s, ovviamente, una speranza di un futuro migliore c’è, e si chiama Ntv: «Ci auguriamo faccia fare una bella figura al nostro Paese». E con il consueto tono censorio ha accomunato Fs al «mondo di personaggi, attori e registi della vecchia politica, che hanno gestito male le imprese del Paese e devono andare a casa».
L’irritazione di Moretti, attaccato a freddo da un concorrente dimentico dei suoi meriti (nel 2010 Fs ha registrato un utile di 129 milioni), è stata però lenita dal suo diretto «superiore», il ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture, Corrado Passera. «I giudizi di Della Valle sono nettamente non condivisibili - ha detto - e i toni da lui usati sono assolutamente non accettabili».
L’ex numero uno di Intesa Sanpaolo (che con Imi Investimenti detiene il 20% di Ntv) ha censurato senza mezzi termini l’intemerata dellavalliana calandosi perfettamente nel ruolo di titolare dei Trasporti e, dunque, nume tutelare delle Ferrovie.
«Non voglio entrare in altre forme di polemica: la liberalizzazione nel nostro Paese è più avanzata che altrove e io vigilerò perché avvenga nei modi migliori», ha aggiunto, sottolineando che invettive simili a quelle del manager di Casette d’Ete «sono assolutamente inutili».Il «liscio e busso» di Passera a Della Valle ha rincuorato Moretti che, pur adombratosi, ha evitato di rispondere per le rime. Essendo giunta una pronta replica dall’autorità competente.
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