Vallettopoli, pm: processate Corona. E lui: travisa i fatti

Via al processo per il giro di ricatti ai danni dei vip nell'aula bunker di Milano. Il fotografo ai giornalisti: "Sarò rinviato a giudizio, ma sono tranquillo. E mi hanno anche rimesso sotto controllo il telefono"

Vallettopoli, pm: processate 
Corona. E lui: travisa i fatti

Milano - Udienza premilinare per Vallettopoli. Il fotografo Fabrizio Corona ha detto di aspettarsi che la sua vicenda giudiziaria si concluda con il rinvio a giudizio e di non voler patteggiare. "Mi aspetto il rinvio a giudizio. Non proporrò il patteggiamento perché sarebbe come ammettere una colpa", ha detto oggi Corona poco prima dell’inizio dell’udienza preliminare, che si svolge nell’aula bunker di Milano per tenere lontani i suoi fan. Gli imputati nell’inchiesta, oltre a Corona, sono l’impresario Lele Mora, il fotografo Marco Bonato, Walter Agostoni e Pietro Tavallini. Per loro le accuse, a vario titolo, vanno dall’estorsione allo spaccio di droga, quest’ultima soltanto per Agostoni e Tavallini. Lo scorso luglio il pm Frank Di Maio aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti e cinque gli imputati. L’indagine riguarda un presunto giro di estorsioni ai danni di celebrità dello spettacolo.

Telefono sotto controllo "Ora mi sento un pò meno perseguitato, anche se mi hanno di nuovo messo il telefono sotto controllo per cercare qualcosa di nuovo. Ma non troveranno nulla, anche perché sto cercando di mettere la testa a posto" ha dichiarato Fabrizio Corona prima di entrare nell’aula bunker di via Ucelli di Nemi a Milano, dove oggi si celebra l’udienza preliminare per sette casi di estorsione. Corona si è detto comunque "sereno e tranquillo" anche se è convinto che al termine dell’udienza sarà rinviato a giudizio: "Se no questa inchiesta sarebbe ridicola, una presa in giro" ha affermato. A chi gli ha chiesto come faccia a sapere di essere di nuovo intercettato, Corona risponde: "Certe cose si sanno".

Il pm travisa i fatti È un Fabrizio Corona battagliero quello che lascia l’aula-bunker di Milano. "È la prima volta che assisto a un processo - dice Corona ai cronisti - posso dire che i pm non capiscono quello che dicono. Questo un po' mi fa venire i nervi, ma sapevo che sarebbe stato così". Corona se la prende, in particolare, col pm Frank Di Maio, al quale rimprovera di avergli contestato la mancata indicazione nell’oggetto sociale da parte della "Corona's" dell’attività di fotogiornalismo. "La mia agenzia - rivendica Corona - è leader in Italia nel settore e fattura 250mila euro al mese ai giornali. Gireremo a nostro favore quanto detto dal pm. Mi ha dato fastidio vedere i fatti travisati, prima di parlare bisognerebbe capire il tipo di lavoro che faccio". Il pm ha insistito per il rinvio a giudizio di Fabrizio Corona, Lele Mora e Marco Bonato, per i quali la prossima udienza è stata fissata al 15 febbraio.

I due pr delle discoteche milanesi, Pietro Tavallini e Walter Agostoni, accusati di cessioni di droga, hanno proposto di patteggiare rispettivamente le pene di undici mesi e un anno di reclusione. Sulle loro richieste, il gup Enrico Manzi deciderà il 24 gennaio prossimo.

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