Valverde «studia» da Pinarello l’esatta posizione in bicicletta

Terminata la stagione agonistica, è giunto il momento per tutti i ciclisti, professionisti e non, di valutare il proprio mezzo e la propria preparazione pensando già ai programmi futuri. Particolare attenzione viene posta sulla messa a punto della bicicletta, che possiede non solo un valore economico ma anche e soprattutto affettivo. Un legame che diventa ancora più importante se si pensa quanto il binomio ciclista-bicicletta sia ormai determinante per la performance sportiva e per il benessere generale.
Oggi, la bici su misura è diventata realtà comune e anche il corridore con poche velleità agonistiche tende a farsi fare il telaio costruito in base alle proprie caratteristiche fisiche : altezza, peso, lunghezza delle gambe, lunghezza delle braccia, apertura braccia. Ma, quando ad essere misurati sono ciclisti professionisti con l'obiettivo di farsi costruire una bici con la quale magari vincere il Tour de France, allora le cose si fanno ancora più serie: oltre alla misurazione millimetrica del ciclista ecco che subentrano i test biomeccanici con l'obiettivo di mettere a punto la "macchina uomo-bicicletta" per migliorare la prestazione sportiva in termini di assetto e di aerodinamicità.
È quanto accaduto, nei giorni scorsi, alla Cicli Pinarello di Treviso con il campione spagnolo Alejandro Valverde, portacolori del team Iles Balears-Caisse d'Epargne, argento ai mondiali di Madrid e vincitore di una tappa all'ultimo Tour de France, a Courchevel, davanti a Lance Armstrong. Obiettivo principale per il giovane spagnolo che si apprestava ad essere sottoposto al test biomeccanico computerizzato, messo a punto dall'esperto Alessandro Mariano e sotto l'occhio vigile del direttore sportivo Eusebio Unzue e del suo costruttore di biciclette, Fausto Pinarello, era quello di migliorarsi nella cronometro, in vista del prossimo Tour. La corsa francese presenterà infatti nel 2006 ben 116 chilometri di percorso a cronometro individuale e, nota altrettanto importante, non vedrà la partecipazione di Lance Armstrong. La specialità della prova contro il tempo diventa quindi determinante per poter ambire ad un successo in classifica generale.
Il test di biomeccanica computerizzata (Biotecss) al quale si è sottoposto l'atleta spagnolo è il sistema utilizzato da Alessandro Mariano (esperto informatico con la passione per il ciclismo, ndr) che prevede, per mezzo di una sofisticata apparecchiatura, la messa a punto, dal punto di vista biomeccanico ed aerodinamico, della posizione in sella del ciclista. Il test si sviluppa in varie fasi, la prima delle quali (1) prevede un'attenta valutazione della postura, in piedi, su una pedana stabilometrica che permette di rilevare l'appoggio dei piedi e la rotazione del bacino. Con uno speciale mouse, collegato al computer, viene poi studiata attentamente la colonna vertebrale per valutare gli angoli di lavoro di ogni singola vertebra. Dopo questa prima valutazione generale, si passa al test vero e proprio (2), che viene effettuato all'interno, sui rulli, con la propria bicicletta, la stessa che verrà utilizzata per gli allenamenti e le gare. Anche le scarpe indossate durante il test dovranno essere quelle solitamente utilizzate. Ed ecco la trasformazione del ciclista in uomo-bionico: vestito di tutto punto come se dovesse scalare il Mortirolo, con speciali sensori collegati al computer e applicati sui muscoli delle gambe, inizia a pedalare con intensità via via maggiore. A questo punto il pc elabora l'immagine digitalizzata dell'atleta sotto sforzo, ricavando i dati relativi all'aspetto scheletrico e muscolare e fornendo indicazioni precise su eventuali punti morti della pedalata. Dopo circa 15'-20' si è già in grado di apportare le prime modifiche di assetto al telaio (sella, manubrio e pedivelle) e ai materiali (scarpe). Per diritto di cronaca, il telaio di Valverde era naturalmente perfetto (ma non sempre accade lo stesso per i cicloamatori !) ed è bastato alzare la sella di 2 mm ed arretrare le tacchette delle scarpe di altrettanto per permettere un lavoro maggiore all'articolazione tibio-tarsica (quella, per intenderci, della caviglia). Anche per quanto riguarda il telaio da cronometro, è stato necessario abbassare il manubrio di soli 5 mm per ottenere una figura con maggiore aerodinamicità.
Dopo la messa a punto dei materiali, si ritorna nuovamente in sella (3) per valutare la contrazione muscolare attraverso l'ellettromiografia computerizzata: quadricipiti, tricipiti femorali, tibiali e polpacci vengono fotografati dai marker ed analizzati dal computer, sotto l'attenta supervisione di Mariano.


E' arrivato il momento di uscire all'aperto, su strada, per valutare tutte le modifiche e gli accorgimenti adottati: la macchina-Valverde ora è a punto. Il test dovrà essere ripetuto fra qualche mese, in base al carico d'allenamento e al lavoro muscolare così modificato. I risultati li vedremo nel 2006, magari già alla Milano-Sanremo.

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