Valzer di numeri Montezemolo si gode il sondaggio bluff

Roma Ricerche di mercato, sondaggi, studi di marketing. Una Fondazione politica dal nome evocativo, Italia Futura, come trampolino su cui passeggiare senza mai arrivare alla battuta e al tuffo. Una perenne oscillazione tra lo scendere nella feroce arena della politica italiana e restare saldo al volante del Cavallino Rampante. E poi c’è il periodo blu, quello in cui in base all’esegesi delle sue parole, gli tocca il ruolo di erede di Silvio Berlusconi come dominus dell’elettorato moderato. Il periodo rosso, quello in cui si stabilisce che «se il popolo della sinistra dovesse scegliere tra Montezemolo e tutti gli altri aspiranti leader, il presidente della Ferrari potrebbe uscire facilmente vincitore», (Ipsos dixit). E naturalmente il periodo bianco, quello forse più gettonato, in cui gli tocca in sorte il ruolo di leader del Terzo polo, capace di fare da collante tra i secessionisti finiani, l’Udc di Casini, i rutelliani e magari un Pd dalle sfumature sempre più centriste.
È questa la curiosa sorte di Luca Cordero di Montezemolo, l’uomo nuovo della politica italiana a tutt’oggi privo di una collocazione politica, il protagonista di una surreale parabola da teatro dell’assurdo in cui l’attore recita da dietro le quinte e muove comunque la scena. Una pièce a cui contribuiscono attivamente sondaggi nonsense sfornati a cadenza settimanale. L’ultimo è quello della Swg secondo il quale «il 59% degli italiani approva la sua discesa in politica», con la stragrande maggioranza (82%) degli elettori di centrosinistra favorevole e il 59% di quelli di centrodestra critici. Una rilevazione che diffonde più nebbia di quanto non ne diradi e lascia sul campo dubbi, perplessità, interrogativi. Ad esempio quando alla domanda su quanto potrebbe raccogliere una lista Montezemolo il 36% degli elettori si dice pronto a votare per un partito da lui guidato senza neppure sapere se si collocherà a sinistra, al centro o a destra. Una sorta di terno al lotto, insomma, anche perché soltanto pochi mesi fa Ipr Marketing assegnava al partito di Montezemolo appena il 2% dei consensi.

Ma forse gli italiani che nella loro storia non sono mai stati grandi campioni di mobilità del voto, evidentemente sono pronti a concedere cambiali in bianco, a cambiare le loro abitudini ad accettare al buio il contributo di idee dell’ex presidente della Fiat. A condizione che non sia un contributo statale.

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