Vandalismi sui treni? Una tassa da 12 milioni

Vandalismi sui treni? Una tassa da 12 milioni

Cinquanta nuovi addetti alla sicurezza oltre ai 100 già in servizio, il presidio della Polfer rafforzato, 4mila nuove telecamere lungo la rete ferroviaria e una direzione dedicata solo alla sicurezza. Giuseppe Biesuz, presidente di Trenord, la società che gestisce il trasporto su ferro della Lombardia annuncia lotta ancor più dura ai vandalismi. «Perché - spiega - questi non sono solo vandali, ma solo delinquenti. E per colpirli servono pene più severe. In Francia e Germania il rigore ha pagato». Ma c’è soprattutto bisogno di coinvolgere i cittadini. «Devono sentirsi circondati dal disprezzo», le parole del governatore Roberto Formigoni che ieri ha inaugurato nella stazione Cadorna un’installazione creata con una catasta di sedili divelti, finestrini rotti, porte dei bagni sfasciate, estintori scaricati, martelletti frangivetro rubati, braccioli rotti. Un esempio di quello che succede ogni giorno sui convogli con un danno per la collettività che raggiunge i 12 milioni di euro all’anno solo per Trenord, il corrispondente di un nuovo treno a sei carrozze a doppio piano da mille passeggeri. Da aggiungere alle giornate di fermo per i convogli da riaggiustare. In un anno rimossi 395mila metri quadrati di graffiti, 23 volte piazza Duomo, 66mila ore (sette anni e mezzo) di lavoro.

Piaghe, spiega l’assessore Raffele Cattaneo, «da aggiungere ai furti di rame quadruplicati che costringono a bloccare la circolazione». Presi di mira i tratti Lecco-Turano e il Gallaratese, tranquilla invece Cremona. «Gli atti di vandalismo - il claim della campagna - sono aggressioni e tu sei la vittima. Non restiamo a guardare».

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