Vangeli nella borsa, convertita rischia tre anni di carcere

Algeri. Tre anni di carcere per essersi convertita al cristianesimo, abbandonando il credo musulmano. È stata questa la richiesta fatta dal pubblico ministero per Habiba Qawider, 37 anni, durante la prima udienza del primo processo voluto dalle autorità di Tiaret, a 400km da Algeri. A dare la notizia è il pastore evangelico Mustafa Karim. La vicenda risale ai primi di aprile, quando la donna sarebbe stata sorpresa con dieci copie del Vangelo nella borsa, nel corso di un controllo della polizia mentre era su un bus in viaggio da Tiaret per Orano. La colpa è quella di praticare una religione diversa dall’Islam senza l’autorizzazione delle autorità pubbliche. In Algeria le chiese cristiane debbono chiedere speciali permessi al ministero degli Affari religiosi per poter svolgere le proprie attività. Anche per poter praticare una religione diversa da quella islamica, è necessario chiedere un permesso speciale, non facilmente ottenibile. Habiba rischia tre anni di carcere per aver violato questa legge. Con lei rischiano la galera altre sei persone convertitesi al cristianesimo. Il gruppo di «neocristiani» è accusato di aver fatto propaganda religiosa.

Secondo il ministero, sarebbero 11mila i cristiani residenti nel Paese su una popolazione di 33 milioni di abitanti. Le cifre reali potrebbero essere superiori, data l’attività di missionari che sono riusciti ad aprire decine di chiese.

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