Un sindaco del Varesotto dice no alle sale giochi e ai locali trasformati in piccoli casinò, capaci di attrarre soprattutto i ragazzi e le persone più deboli.
Così il Comune di Tradate ha messo nero su bianco il suo no alle sale giochi a un chilometro da scuole e ospedali, e ha obbligato i gestori a esporre cartelli che dissuadano dal gioco dazzardo.
La stretta sulle slot machines è stata decisa dallamministrazione comunale guidata da l sindaco Stefano Candiani, che ha emanato unordinanza che integra a livello locale la normativa nazionale. In uno stesso esercizio si potranno installare massimo 40 slot machines, quando la legge nazionale ne prevede una ogni 5 metri quadrati, che potranno essere utilizzate solo dalle 13 alle 23 in un locale separato dal bar. E, oltre al divieto di esporre insegne che richiamino al gioco dazzardo, i gestori dovranno cercare di dissuadere i clienti dal giocare in maniera compulsiva.
«Ci siamo accorti che quella delle sale giochi è unattività che non riuscivamo più a tenere sotto controllo», ha detto Candiani. «Le slot machines si trovano anche in molti bar frequentati da minorenni - ha proseguito - e a giocare in maniera compulsiva sono soprattutto soggetti socialmente deboli».
La messa al bando delle slot machines a un chilometro da scuole e ospedali renderà difficile aprire locali dedicati al gioco dazzardo su gran parte del territorio di Tradate.
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