L'impresa di Fiume e lo stesso D'Annunzio come non s'erano mai visti al cinema. A sorpresa arriva alla Festa del Cinema di Roma Alla festa della rivoluzione di Arnaldo Catinari che è tratto dall'omonimo saggio (Il Mulino) della grande storica del Futurismo Claudia Solaris ma, allo stesso tempo, lo contamina con una sorta di spy story che diventa pure revenge movie come nel tarantiniano Bastardi senza gloria. Spieghiamo meglio. Siamo nel 1919 a Fiume durante la festa d'insediamento di Gabriele D'Annunzio (Maurizio Lombardi) quando Beatrice (Valentina Romano), una determinata spia al servizio della Russia, si trova coinvolta nell'attentato al "poeta-guerriero". Lei sta organizzando l'asse della rivoluzione fiumana con la Russia per evitare che il Vate si accordi con Mussolini. Gli altri protagonisti sono Pietro Brandi (Riccardo Scamarcio, nella foto)) a capo dei servizi segreti e Giulio Leone (Nicolas Maupas) un medico disertore della Grande Guerra amico di D'Annunzio.
Tutti vivono l'incredibile avventura della rivoluzione fiumana che la sceneggiatura dello stesso regista insieme a Silvio Muccino non ha paura di rappresentare giustamente come una zona franca e libera lontana anni luce dal nazionalismo successivo e quindi dal Fascismo con la più volte citata Carta del Carnaro, una delle Costituzioni più avanzate, che permetteva, per esempio, la libertà del divorzio e del suffragio universale: "È di una modernità sconcertante. Quell'uomo è tutt'altro rispetto a quello che ci insegnano" chiosa l'attore Maurizio Lombardi che interpreta il Vate. In questo senso è molto interessante il ruolo delle donne visto che sono le uniche ad agire con le armi in pugno: "In questa città Stato spiega il regista tutto è permesso: la parità uomo-donna, l'omosessualità. L'arte è al potere.
Si vede D'Annunzio come un proto-fascista, ma le radici stanno nel secondo futurismo, quello di Marinetti ma anche nella Città Nuova di Sant'Elia". Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano con Rai Cinema Alla festa della rivoluzione uscirà in sala all'inizio della primavera prossima.