Il Vaticano: sul profilattico una conferma, nessuna svolta

Nessuna «svolta rivoluzionaria» nelle parole di Benedetto XVI sul preservativo. Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha ieri precisato il punto di vista della Santa Sede dopo il clamore suscitato dalle anticipazioni sul libro-intervista del Pontefice. Il papa, avverte padre Lombardi, «non riforma o cambia l’insegnamento della Chiesa, ma lo riafferma mettendosi nella prospettiva del valore e della dignità della sessualità umana come espressione di amore e responsabilità».
Nella sua lunga nota di interpretazione del pensiero del pontefice, padre Lombardi ricorda che «alla fine del capitolo 10 del libro Luce del mondo, il Papa risponde a due domande circa la lotta contro l’Aids e l’uso del profilattico, domande che si ricollegano alla discussione seguita ad alcune parole pronunciate dal Papa sul tema nel corso del suo viaggio in Africa nel 2009. Il Papa ribadisce chiaramente che egli allora non aveva voluto prendere posizione sul problema dei profilattici in generale, ma aveva voluto affermare con forza che il problema dell’Aids non si può risolvere con la sola distribuzione di profilattici, perché bisogna fare molto di più: prevenire, educare, aiutare, consigliare, stare vicini alle persone, sia affinché non si ammalino sia nel caso che siano ammalate».
«Il Papa - dice ancora il direttore della sala stampa vaticana - osserva che anche nell’ambito non ecclesiale si è sviluppata una analoga consapevolezza, come appare dalla cosiddetta teoria Abc (Abstinence - Be Faithful - Condom), in cui i primi due elementi (astinenza e fedeltà) sono molto più determinanti e fondamentali per la lotta all’Aids, mentre il profilattico appare in ultimo luogo come scappatoia, quando mancano gli altri due. Deve essere quindi chiaro che il profilattico non è la soluzione del problema. Il Papa allarga poi lo sguardo e insiste sul fatto che concentrarsi solo sul profilattico equivale a banalizzare la sessualità, che perde il suo significato come espressione di amore fra persone e diventa come una droga. Lottare contro la banalizzazione della sessualità è “parte del grande sforzo perché la sessualità venga valutata positivamente e possa esercitare il suo effetto positivo sull’essere umano nella sua totalità”».


«Con ciò il Papa - sottolinea padre Lombardi - non riforma o cambia l’insegnamento della Chiesa, ma lo riafferma mettendosi nella prospettiva del valore e della dignità della sessualità umana come espressione di amore e responsabilità».

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