Conclave, perché in passato c'era anche la fumata gialla

Il meccanismo tradizionale è stato superato a partire dal 2005, ovvero dall'elezione di Benedetto XVI

Conclave, perché in passato c'era anche la fumata gialla
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C'è grande attesa in tutto il mondo per l'apertura ufficiale del Conclave, che si svolgerà all'interno della Cappella Sistina con l'obiettivo di eleggere il nuovo Pontefice.

A partire dal prossimo mercoledì 7 maggio i cardinali elettori rimarranno isolati dal mondo esterno per concentrarsi esclusivamente sulla scelta del successore di Bergoglio, e come da tradizione questo momento sarà annunciato a tutti con la consueta "fumata bianca" proveniente dal comignolo di recente installato dai vigili del fuoco. Qualora la consultazione dovesse avere invece esito negativo, la fumata sarà invece di colore nero. Ciò che molti non sanno, tuttavia, è che fino a 20 anni fa si poteva assistere anche a una "fumata gialla": questa, in realtà, era il risultato di una prova di funzionamento del comignolo, ma è stata abolita nel 2005, ovvero nell'edizione al termine della quale Joseph Ratzinger divenne vescovo di Roma scegliendo di chiamarsi Benedetto XVI.

Quello fu un anno di cambiamenti rispetto al passato, dal momento che non solo fu modificato per sempre il sistema delle fumate, ma anche la stufa utilizzata per bruciare le schede nelle quali i cardinali indicano le loro preferenze. Nel 2005, infatti, fu installata all'interno della Cappella Sistina una seconda e più tecnologica stufa, per cui al giorno d'oggi quella in cui vengono dati alle fiamme i voti dei porporati non è la stessa da cui provengono invece le "fumate".

A questa funzione è preposta la stufa moderna, dotata di un sistema elettronico che garantisce il suo corretto funzionamento e rende superflua quindi la prassi della fumata gialla di prova. La vecchia stufa tuttora presente nella Sistina, risalente al 1939, continuerà a essere usata solo per bruciare le schede dei cardinali e tutti i documenti inerenti le consultazioni.

Spazio quindi solo a quella nera, per ottenere la quale si utilizza un composto di perclorato di potassio, antracene e zolfo, e a quella bianca, ottenuta grazie a una mistura di clorato di potassio, lattosio e colofonia.

Secondo le regole attualmente in vigore in Vaticano, ogni giorno verranno effettuati quattro scrutini, due nelle ore diurne e due durante quelle pomeridiane: a ciascuna delle doppie sedute corrisponderà comunque una sola "fumata", una nelle ore conclusive del mattino e l'altra nel tardo pomeriggio. A ulteriore riprova del buon esito di una votazione, oltre alla fumata bianca, suoneranno a festa anche le campane della Basilica di San Pietro.

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