L'accettazione, la stanza della lacrime e la benedizione: cosa farà il Papa dopo l'elezione

Con la fumata bianca il Conclave ha eletto il 267esimo pontefice della storia: ecco quali saranno le sue prime ore

L'accettazione, la stanza della lacrime e la benedizione: cosa farà il Papa dopo l'elezione
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Habemus Papam. Con la fumata bianca giunta poco dopo le 18, il Conclave ha eletto il 267esimo Papa della storia. In base a quanto stabilito dall’Ordo rituum Conclavis e dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, il primo dei cardinali per ordine e anzianità, o se lui è l’eletto il secondo, ha chiesto il consenso del cardinale eletto con le seguenti parole: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?”. Una volta ricevuto il consenso, la seconda domanda: “Come vuoi essere chiamato?”. A quel punto, il maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, con funzione di notaio e avendo per testimoni due cerimonieri, ha redatto un documento che attesta l’accettazione del nuovo Pontefice e il nome da lui assunto. Dopo la sua proclamazione, il pontefice neoeletto si è ritirato nella “Stanza delle lacrime”, ossia nella sacrestia della Cappella Sistina. Lì ha indossato per la prima volta la talare bianca e i paramenti – tipicamente l'abito corale e la stola – con i quali si presenterà in pubblico dalla Loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro.

Nella sacrestia sono stati predisposti abiti e paramenti papali di tre diverse misure: il Papa ha scelto quello più adattato a lui, accompagnato dal Maestro delle Cerimonie Pontificie e da altri collaboratori. Una volta terminata la vestizione, il pontefice è tornato nella Cappella Sistina con i paramenti papali dove si tiene la preghiera per il nuovo Papa (un passo del Vangelo di Matteo sul magistero petrino (Mt 16): “...E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”) e il saluto con i cardinali. Secondo quanto filtra, stasera saranno a cena insieme.

Una volta giunta al termine questa fase, il momento dell'annuncio dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro che viene dato dal cardinale protodiacono Dominique Mamberti: questo è il momento della famosa formula “Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam” (“Vi annuncio con grande gioia: abbiamo un Papa”) con il nome scelto dal neoletto. Successivamente, il successore di Pietro si affaccia per un saluto e impartisce la solenne benedizione “Urbi et Orbi” («alla città di Roma e al mondo»), che riproporrà poi a Natale, Pasqua e in altre occasioni particolari.

Inizialmente, il cerimoniale prevedeva unicamente una benedizione perché le prime parole del Santo Padre erano previste alla

Messa di Intronizzazione. Il cerimoniale fu “rotto” da San Giovanni Paolo II con il suo “Se mi sbaglio mi corrigerete”. Poi, il 13 marzo del 2013, Papa Francesco si presentò con il “Fratelli e sorelle, buonasera”.

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