Nel silenzio di buona parte dell'opinione pubblica internazionale si alza la voce del Papa per sollevare l'attenzione sul dramma dei cristiani in Nigeria e Camerun. Due giorni fa, infatti, 315 persone tra studenti ed insegnanti sono stati sequestrati nella scuola cattolica St. Mary di Papiri da un commando di 60 miliziani armati. L'irruzione è avvenuta di notte, tra le 2:00 e le 3:00. Sempre in questi giorni sono stati rapiti 7 religiosi nel Nord-Ovest del Camerun, di cui 6 cattolici e un pastore battista.
Le parole del Papa
I recenti episodi sono solo gli ultimi di una situazione che va avanti da anni, soprattutto in Nigeria e che anche il presidente americano Donald Trump ha denunciato apertamente parlando di "vergogna" e di "genocidio" per il quale è "davvero arrabbiato". Oggi è stata la volta di Leone XIV che ne ha parlato durante l'Angelus, dicendo di aver "appreso con immensa tristezza le notizie dei rapimenti di sacerdoti, fedeli e studenti nella Nigeria e nel Camerun". "Sento forte il dolore - ha detto Prevost - soprattutto per i tanti ragazzi e ragazze sequestrati e per le loro famiglie angosciate". Un crimine che ricorda il rapimento di 276 studentesse di Chibok da parte del gruppo islamista Boko Haram nel 2014. Il Papa ha rivolto un appello affinché "vengano subito liberati gli ostaggi ed esorto le autorità competenti a prendere decisioni adeguate e tempestive per assicurarne il rilascio". I vescovi locali, infatti, denunciano da tempo di essere abbandonati dalle autorità che non perseguono a sufficienza gli aggressori. Leone XIV ha anche chiesto di pregare affinché "chiese e scuole sempre ovunque restino luoghi di sicurezza e speranza". Poco prima Prevost aveva celebrato la messa conclusiva in occasione del Giubileo dei Cori e delle Corali.
La persecuzione
La Nigeria è ormai uno dei posti più pericolosi al mondo per chi professa la fede cristiana. La ong World Watch List 2025 di Open Doors ha riportato in un recente rapporto che dei 4.476 cristiani uccisi di recente sul pianeta, quasi il 70% hanno perso la vita proprio in Nigeria. Dal 2009, i jihadisti islamisti hanno massacrato oltre 50.000 cristiani in Nigeria e distrutto più di 20.000 chiese, scuole e altre istituzioni cristiane. Numeri così da aver fatto scattare l'allarme alla Casa Bianca: Michael Waltz, rappresentante permanente per gli Stati Uniti d'America alle Nazioni Unite, ha condannato la violenza contro i cristiani nigeriani durante l'ultimo consiglio di sicurezza sull'Africa occidentale ed ha detto che gli Usa chiedono al governo nigeriano di "fare di più per proteggere il suo popolo da queste atrocità". Trump ha indicato la Nigeria come zona a rischio per la libertà religiosa ed è stato pertanto ringraziato pubblicamente dal vescovo di Makurdi Wilfred Anagbe, una delle voci più attive contro la persecuzione anticristiana che in passato è stato anche vittima di minacce.
Questo presule africano è in prima fila nel denunciare le violenze e gli attacchi di gruppi terroristici islamici come Boko Haram e la Provincia dell’Africa occidentale dello Stato islamico e le bande di pastori fulani.