
Nel giorno della festa dell'Assunta, papa Leone XIV ha raggiunto Castel Gandolfo per celebrare la messa nella parrocchia di San Tommaso da Villanova. Il pontefice, accolto dall'entusiasmo e dall'amore dei fedeli, ha parlato nuovamente di guerra, invitando la popolazione a non rassegnarsi alla logica del conflitto.
Citando Dante - per la precisione l'ultimo canto del Paradiso - il Santo Padre ha definito Maria come "sorgente viva, zampillante di speranza". "Sorelle e fratelli, questa verità della nostra fede è perfettamente intonata al tema del Giubileo che stiamo vivendo: 'Pellegrini di speranza'. Il pellegrino ha bisogno della meta che orienti il suo viaggio: una meta bella, attraente, che guidi i suoi passi e lo rianimi quando è stanco, che ravvivi sempre nel suo cuore il desiderio e la speranza. Nel cammino dell'esistenza questa meta è Dio, amore infinito ed eterno, pienezza di vita, di pace, di gioia, di ogni bene. Il cuore umano è attratto da tale bellezza e non è felice finché non la trova; e in effetti rischia di non trovarla se si perde in mezzo alla 'selva oscura' del male e del peccato", ha dichiarato.
Papa Leone XIV ha poi esortato i fedeli ad allontanarsi dalla guerra. "Non dobbiamo rassegnarci al prevalere della logica del conflitto e delle armi!", ha affermato, affidandosi all'intercessione della Vergine Maria affinché arrivi la pace. Il pontefice ha quindi voluto riprendere le parole di papa Pio XII, che affrontò la Seconda guerra mondiale. "Mai più scempio di vite umane!", diceva. Una frase ripresa anche da papa Leone. "Quanto sono attuali queste parole. Ancora oggi purtroppo ci sentiamo impotenti di fronte al dilagare nel mondo della violenza sempre più sorda e insensibile ad ogni moto di umanità. Eppure non dobbiamo smettere di sperare: Dio è più grande del peccato del mondo".
Tante le persone presenti in piazza della Libertà, a Castel Gandolfo, per ascoltare il papa. Fra i fedeli anche il ministro degli Esteri e vicepresidente del consiglio Antonio Tajani. Una figura importante alla luce di quanto aggiunto dal pontefice.
"Le comunità cristiane povere e perseguitate, i testimoni della tenerezza e del perdono nei luoghi di conflitto, gli operatori di pace e i costruttori di ponti in un mondo a pezzi sono la gioia della Chiesa. Molti di loro sono donne. Lasciamoci convertire dalla loro testimonianza".