
È l’americano Robert Francis Prevost il 267esimo Pontefice della storia della Chiesa cattolica, con il nome di Leone XIV. La fumata bianca che ha annunciato l'elezione del nuovo Papa è arrivata alle 18:07 quando l'elezione al quarto scrutinio sembrava essere sfumata. Subito è scattata la caccia alla curiosità legata al Santo Padre, ma non sono venuti meno i complotti a proposito della sua elezione. Nelle ultime ore sono emerse due teorie circa la nomina dell’ex vescovo di Chiclayo, entrambe legate alla politica americana.
Partiamo da Donald Trump, che tanto ha fatto discutere per il fotomontaggio pubblicato sui social negli scorsi giorni. In occasione del funerale di Papa Francesco, il presidente americano ha staccato un assegno di 14 milioni di dollari. Cifra considerevole per il Vaticano, che peraltro ha un deficit di circa 70 milioni di euro. Il complotto è chiaro: grazie a questo denaro Trump avrebbe tirato la volata al candidato gradito. Insomma, la più classica delle interferenze. Anche se in realtà gli Stati Uniti sono da sempre grandi contributori della Santa Sede. E, inoltre, Leone XIV recentemente non ha lesinato critiche nei confronti della Casa Bianca.
Arriviamo alla seconda teoria sull’elezione di Leone XIV. Secondo quanto emerso in rete, Prevost sarebbe un repubblicano. Il motivo è semplice: la sua iscrizione nei registri elettorali repubblicani. E quindi ecco l’influenza di Trump e del mondo conservatore. Ma qui è già giunta una sorta di smentita: negli Stati Uniti non si è iscritti automaticamente nei registri elettorali ma per votare bisogna registrarsi nel proprio collegio. Quando lo si fa, è possibile indicare la propria propensione politica e quindi iscriversi come “elettori Democratici”, “elettori Repubblicani” o “indipendenti”. Ma c’è un dettaglio tutt’altro che secondario: questa pratica non è prevista nello stato dell’Illinois. Secondo la CBS, inoltre, Prevost avrebbe votato sia alle primarie democratiche che a quelle repubblicane.
Teorie e complotti si moltiplicheranno nelle prossime ore. Le prime fake news sono già state smentite, basti pensare alla presunta parentela tra il nuovo Santo Padre e lo scrittore Antoine François Prévost. Nonostante il cognome simile e le origini francesi del pontefice, non esiste alcun documento che colleghi la famiglia Prevost dell’Illinois con la casata del romanziere transalpino. Le origini del nuovo Papa, come certificato dal Vaticano, sono riconducibili a una linea familiare ben distinta, senza alcun legame noto con quella di Antoine François Prévost. Nelle ultime ore è emerso un altro caso che ha acceso il dibattito in rete.
Qualche giorno prima dell'elezione di Prevost, sul quotidiano Il Foglio è comparso il messaggio di un lettore in cui scriveva nero su bianco che il nuovo pontefice sarebbe stato Papa Leone XIV, aggiungendo: "Il nome terreno lo si ricava facilmente". A completare il quadro la firma del lettore, ossia Vincenzo Agostini: un richiamo agli agostiniani, con Prevost unico membro del conclave appartenente a questo ordine religioso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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