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Vecchie glorie a San Siro Baresi ritrova Butragueño per sconfiggere la Sla

Loro sono sempre pronti. Loro sono quelli del Milan invincibile reclutati a tempo di record ogni volta che c’è una buona azione da realizzare. Come l’ultima fissata per stasera a San Siro, ore 20.45 fischio d’inizio (diretta tv su Skysport1 e il portale di Telecom Italia) con Collina arbitro, e in campo le vecchie glorie del Milan (manca Maldini appena uscito da Milanello, invitato dagli organizzatori) contro i veteranos del Real Madrid guidati da Butragueno. «Siamo sempre pronti e rispondiamo con entusiasmo» la testimonianza di Franco Baresi, il capitano per tutta una generazione, capofila del gruppo di romanticoni che partono da Van Basten e Weah (arrivati uno da Amsterdam, l’altro addirittura da Miami) per finire ad Ancelotti (blitz da Londra) coinvolti nella vicenda Borgonovo. Stefano è afflitto dalla “stronza” come la chiama lui, la sla, e l’incasso della sfida è destinato alla ricerca per sconfiggere la rovinosa malattia.
«A Firenze, qualche tempo fa, c’è stato il pienone, ottimo incasso anche a Brescia, speriamo che Milano non sfiguri» è l’appello di Franco Baresi, pronto a rivivere, al cospetto del drappello dei madridisti antiche e indimenticabili emozioni. Cominciò in una tenera notte di aprile ’89 la marcia trionfale dei berlusconiani alla conquista delle tante coppe. «Il 5 a 0 al Real fu la serata della serata» sostiene il capitano, pronto anche ad incoraggiare il Milan attuale, finito nelle curve di un derby straperso e perciò capace di deprimere la legione di tifosi. «Si rifaranno, hanno il talento per farlo, i campioni ci sono, ci vogliono fortuna e qualche risultato per rifare il pieno di serenità e sicurezza» la ricetta semplice semplice firmata da Baresi. Che passa naturalmente attraverso il rilancio possibile, in campionato, ed in Champions a Marsiglia. «Questi due snodi possono dare slancio al Milan» è la previsione di Baresi, padre nobile della patria rossonera e perciò sensibile al destino di Leonardo, il brasiliano chiamato sulla panchina bollente di Ancelotti a gestirne la tormentata successione. «Leo ha raccolto una gran bella sfida ricca anche di rischi come sanno fare i combattenti veri della vita e del calcio» la benedizione impartita al giovanissimo tecnico, finito al centro del mirino di critici e tifosi, forse senza avere particolari colpe se non quella, arcinota, della mancanza di esperienza.

Perciò una bella serata a San Siro, in compagnia di Borgonovo e del suo accompagnatore fedele, Roberto Baggio, incrociando sagome assai note, appena arrotondate dall’inattività, «non giocheremo da fermi» promette Franco Baresi e forse si riferisce ai vari Colombo e Lentini, servirà a dimenticare qualche amarezza attuale del Milan e a rendere meno incerto il destino di Stefano e dei suoi sfortunati fratelli.

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