Provarci, ci ha provato, Roberto Vecchioni. Chiamato a Napoli, un paio di settimane fa, dal sindaco Luigi De Magistris per dirigere il Forum delle Culture 2013, il cantautore milanese aveva chiesto un compenso «adeguato»: 220mila euro. Un po troppi (il suo predecessore ne percepiva 70mila). Le critiche sono subito apparse sui quotidiani, compreso il Giornale, e così ieri Vecchioni - sarà lo spirito natalizio, sarà il lungo rovello intellettuale sulla crisi economica - ha deciso non di dare forfait, come aveva minacciato («Se il mio compenso rappresenta un problema, sono disponibile a lasciare lincarico», 25 novembre), ma di lavorare gratis: «Sarò presidente, ma senza compenso. Le polemiche mi sono apparse ingiuste. La mia decisione ora sarà oggetto di valutazione da parte delle istituzioni coinvolte e della Cabina di regia dello stesso Forum». Le quali non ci hanno pensato su due volte e hanno prontamente accettato.
La decisione del cantautore, però, è strana: di fatto, nel corso delle polemiche, Vecchioni aveva dichiarato di avere «un plafond da cui non posso scendere per dignità e immagine». Dal troppo al niente, il passo rimane incomprensibile ai più. Eccetto che a De Magistris: la rinuncia di Vecchioni, ha commentato, «fa onore non solo allartista ma soprattutto alla sua persona».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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