I tre ragazzi erano arrivati domenica sera da Pregnana Milanese insieme al quarto fratello e i genitori per passare qualche giorno di vacanza a casa dei nonni in Friuli. E ieri Daniele, Gabriele e Alessandro, di 17, 18 e 24 anni, hanno organizzato la prima escursione al lago di Cornino, seduti sugli scogli a disegnare paesaggi. La roccia bagnata ha però tradito il più grande che è scivolato in acqua. Daniele si è subito buttato per cercare di salvarlo mentre Gabriele correva in cerca di aiuto. Ma quando sono arrivati i soccorritori hanno solo potuto recuperare due corpi senza vita.
La famiglia Dalla Vedova, è originaria di Giavons, piccola frazione di Rive d’Arcano, non lontano da San Daniele, dove sono rimasti a vivere i nonni. Da qui si era poi trasferita a Pregnana in via Genova 21. Ma puntualmente ogni anno papà Mauro, 50 anni, portava moglie e quattro figli a trovare i nonni rimasti nella loro casa. E anche domenica, puntuali, i Dalla Vedova sono arrivati. Il tempo di cenare, riposarsi, e per il giorno dopo i ragazzi avevano deciso una gita al Parco di Cornino, un piccolo paradiso attorno a un laghetto alpino di appena 140 metri di lunghezza, profondo otto, nel territorio del comune di Forgaria. Un bacino privo di immissari o emissari, alimentato dalle stesse falde del fiume Tagliamento, e per questo famoso per le sue acque di una incredibile cristallina trasparenza. Qui però è pressoché impossibile bagnarsi dato che, tra estate e inverno, la temperatura oscilla tra gli 8 e gli 11 gradi, tanto da consentire la vita solo a poche alghe e piccoli gamberi. E infatti i ragazzi si erano recati in questo angolo per disegnare il panorama. E per questo si erano seduti sugli scogli. Purtroppo bagnati, perché la giornata era stata coperta, umida e con qualche scroscio di pioggia. Alessandro, che aveva probabilmente delle scarpe inadatte, è improvvisamente scivolato finendo nelle acqua gelide. Daniele, che forse si riteneva un nuotare più esperto, ha gridato a Gabriele di chiamare aiuto, mentre lui si buttava nel lago per sostenere il fratello. Il diciottenne chiamava i soccorsi e i famigliari rimasti a casa.
Mentre i genitori e il quarto fratello si precipitavano sul posto, l’allarme rimbalzava alla stazione dei carabinieri di San Daniele e ai vigili del fuoco di Udine e Trieste. Nel giro di mezz’ora i pompieri erano già sul posto e calavano un gommone in acqua riuscendo in breve a recuperare i due corpi, poi affidati al personale medico del 118. Ogni soccorso però risultava inutile, i ragazzi erano ormai morti. Il freddo infatti deve avere paralizzato nel giro di pochi minuti i due ragazzi che non riuscivano d’altro canto e trovare un appiglio sulle pareti lisce, poiché il laghetto è praticamente un imbuto.
Il Cornino, proprio per le sue caratteristiche è molto frequentato dagli speleosub, gli unici che sanno come affrontarlo. E proprio durante una escursione, alla fine degli anni ’90, era stato teatro di un’altra disgrazia. «In quel caso però era un’immersione notturna - ricorda Sergio Polano, presidente del Circolo SpeleoSub di San Daniele - durante la quale la ragazza si era sentita male ed era morta. Una targa in fondo al lago ora ricorda l’episodio».
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