Roma - "C'è un clima nuovo", assicura il leader democratico Veltroni, ma chiede "proposte innovative" altrimenti, garantisce, vi sarà "un'opposizione netta e incalzante". Aprendo i lavori del coordinamento del partito, l'ex sindaco di Roma cerca di analizzare il risultato elettorale. Bisogna innanzitutto indagare i motivi della "rottura del rapporto di fiducia tra elettori e il governo di centrosinistra", spiega: ci vorrà tempo "per cancellare il ricordo dell’Unione", con le sue liti quotidiane.
L'autocritica di Veltroni L'ex sindaco di Roma ribadisce, come detto già altre volte, che nel 2006 le urne non decretarono la vittoria del centrosinistra ma un sostanziale "pareggio" e aggiunge: "Non aver ammesso il pareggio, e non aver tratto le necessarie conseguenze al momento di eleggere le cariche istituzionali, ha segnato l’intera legislatura". Inoltre, "dobbiamo ancora interrogarci a fondo sulla drammatica crisi del rapporto di fiducia tra il governo dell’Unione e l’elettorato del centrosinistra". Veltroni cita a questo proposito i vari sondaggi sulla popolarità del governo tra il 2006 e il 2008, a testimonianza di questa rottura del rapporto con l’opinione pubblica e aggiunge: "A Romano Prodi l’Italia deve molto, è un grande uomo di Stato che si è speso per tutto il Paese e vorrei che fosse riconosciuto onestamente". Al tempo stesso non si può dimenticare lo "stillicidio quotidiano di dichiarazioni (di vari esponenti della coalizione, ndr) i distinguo, i ministri in piazza contro l’esecutivo di cui facevano parte". Un calvario che ha conosciuto la sua tappa finale con l’intervista a Repubblica dell'ex presidente di Montecitorio, Fausto Bertinotti, nella quale "il presidente della Camera di allora ha dichiarato fallito il progetto del centrosinistra e ha usato per Prodi le parole usate da Flaiano per Cardarelli".
L'avvertimento al Cavaliere "Non basta aver la capacità di vincere ma serve la forza di governare. Noi incalzeremo il governo" perché mantenga gli impegni presi: "Chi ha vinto deve opporsi al gioco dei veti e dei ricatti e dimostrare di saper governare". Il leader del Partito democratico ha ribadito l’importanza che ha avuto il suo partito, nonostante la sconfitta, per "la realizzazione di una democrazia compiuta. Oggi si va delineando - ha sottolineato - un bipolarismo nuovo dove esistono due partiti a vocazione maggioritaria". Secondo Veltroni, non bisogna "giudicare il risultato politico con il respiro corto, sarebbe un errore" e ha ripetuto che "non aver riconosciuto nel 2006 un sostanziale pareggio sia stato un errore grave che ha segnato negativamente il corso della legislatura".
Udc e Idv gridano all'inciucio "Credo che ci sia un po' di ipocrisia da tutte le parti. In realtà Veltroni e il Pd dovranno fare opposizione quando si discuterà, a breve, della Rai, del conflitto d’interesse, dei provvedimenti da prendere in materia di giustizia di e redistribuzione delle risorse". Lo ha detto Antonio Di Pietro, leader dell’Idv, nel corso della video-chat su Republica.it: "Al di là di queste prime battute, alla fine l’opposizione che andiamo a fare non può che essere una. Veltroni lo fa in modo cortese io lo faccio da latino, senza politichese". Ma il capogruppo dei senatori del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, avverte: "Non vedo nessun rischio di inciucio. Noi siamo qui a fare l’opposizione, ma ci assumiamo la responsabilità dei problemi del Paese. Serve un confronto costruttivo". Ma all'inciucio grida anche l'Udc. "Berlusconi non ha abbandonato il metodo del patto che fu della crostata e oggi rischia di essere quello della amatriciana - commenta il centrista Maurizio Ronconi - o si ritornerà al confronto nella sede istituzionale oppure il confronto assomiglierà molto di più ad un inciucio che ad un confronto".
D'Alema: "Dialogo utile se produce frutti" Il dialogo tra maggioranza e opposizione è "utile" se "produce dei risultati". Lo dice Massimo D’Alema rispondendo ai giornalisti a margine della riunione del Coordinamento del Pd: "L’importante è che questo dialogo sia produttivo di risultati per il Paese. Noi abbiamo fatto la nostra campagna elettorale, abbiamo indicato le nostre priorità e se il Governo intende agire per affrontare le condizioni di vita di italiani più poveri o per ridurre la pressione fiscale sui salari per noi va bene". "Penso - insiste D’Alema - che il dialogo in sé è un fatto positivo e utile se produce risultati e mi pare un terreno assolutamente da ricercare". Viene chiesto a D’Alema se la Rai e le riforme rappresentino un primo banco di prova di questo confronto tra maggioranza e opposizione: "Come articolare questo dialogo dipende da Veltroni, lo vedrà lui. Sulle questioni che toccano la democrazia, come le riforme costituzionali e istituzionali, è importante che il dialogo si svolga poi in Parlamento. È un rapporto che non riguarda in modo esclusivo Pd e Pdl".
Su queste materie, aggiunge: "Ci sono molte idee già condivise da tutti, come la riduzione del numero dei parlamentari e la riforma dei regolamenti, e ci sono questioni più controverse come la legge elettorale su cui si dovrà approfondire il confronto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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