Veltroni: «Milano ha ragione a chiedere più rispetto»

L’Expo del 2015, la collaborazione tra Malpensa e Fiumicino, ma soprattutto l’attacco al governo Prodi per i tagli della Finanziaria che mettono in ginocchio i Comuni. Scoppia la pace tra Roma e Milano durante la visita di ieri a Palazzo Marino del sindaco Walter Veltroni. E Letizia Moratti annuncia che presto una delegazione con i rappresentanti del mondo politico, culturale, scientifico e imprenditoriale volerà nella Capitale per presentare il sistema lombardo.
Un incontro, dunque, tutto gentilezze e carinerie. Impossibile farli litigare, nemmeno sullo scabroso tema dell’Alitalia. «Siamo entrambi convinti che il rilancio del nostro sistema aeroportuale passi dalla valorizzazione dell’identità dei due scali senza alcuna contrapposizione», taglia corto Veltroni. Che poi confessa di trovarsi perfettamente a proprio agio a Milano («per l’amicizia personale di Letizia, ma anche per l’accoglienza della città»). «Un incontro proficuo - ricambia la lady sindaco - che ha sancito la nostra volontà di lavoro comune in campo istituzionale e amministrativo». Il rito ambrosiano comporta di passare subito al concreto. E allora al primo punto compare il patto per portare a Milano l’Expo mondiale del 2015. «Vorrei - le parole di Veltroni - che Milano considerasse Roma sua alleata nello sforzo per vincere questa sfida. Faremo tutto quello che è possibile fare per sostenere la candidatura milanese nelle nostre manifestazioni. È una sfida che riguarda tutto il Paese». Più spinosa la questione Finanziaria. Con le proteste della Moratti che pretende più rispetto per Milano. «Ho chiesto - attacca - di avere in Finanziaria lo stesso trattamento che ha avuto Roma dal decreto Bersani. E quindi una deroga alle norme sul patto di stabilità per le infrastrutture su ferro e più flessibilità negli investimenti». Veltroni non batte ciglio e appoggia anche questa richiesta. «Roma è assolutamente solidale - aggiunge -. Mi rendo conto che in un Paese che ha riscoperto il gusto della contrapposizione tra città, può sembrare strano il messaggio che tutte e due mandiamo. Ma siamo due città amiche, siamo due sindaci amici che lavorano insieme e che non vogliono la guerra tra Roma e Milano, divertente dal punto di vista mediatico ma che per noi amministratori non ha alcun senso. Se Roma e Milano lavorano insieme, questo fa bene all’Italia».
Un’uscita che paradossalmente costringe la Moratti alla difesa del collega. «Roma è la Capitale - si affida a tutta la diplomazia di cui è capace - ed è quindi naturale che abbia un’attenzione particolare e che mi sembra assolutamente dovuta. La parità di trattamento a cui entrambi facciamo riferimento non riguarda la diversa specificità delle due città, ma la possibilità di avere uguali strumenti per amministrare due metropoli diverse».

Parole confermate da Veltroni: «La specificità della capitale c’è in tutti i Paesi del mondo. Quello che ci unisce è di essere due grandi metropoli che hanno il diritto di affrontare alla stessa stregua i problemi tipici di due grandi città. Due grandi metropoli devono operare con gli stessi strumenti».

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