Roma - Archiviato il capitolo primarie con la scontata elezione del sindaco di Roma alla carica di segretario, la domanda sorge spontanea: cosa cambierà ora? Ci saranno ripercussioni sul governo? Veltroni chiarisce subito che "dal Pd arriverà una sollecitazione riformista responsabile per permettere al governo di trovare il punto di equilibrio rispetto ad altre sollecitazioni altrettanto importanti". Tradotto dal politichese: il Pd farà da puntello al governo (non si sa se a questo o a un altro) per metterlo al riparo dalle derive massimaliste rappresentate dalla sinistra radicale. Intanto una decisione importante sul futuro Veltroni l'ha già presa: continuerà a fare il sindaco di Roma. Anche se questo vorrà dire, giocoforza, essere un primo cittadino a mezzo servizio, visto che guidare un partito a livello nazionale non è proprio cosa di poco conto. Due poltrone per Walter, insomma, forse anche questa è "discontinuità".
Rifiuto dell'antipolitica È stato un voto di "rifiuto dell’antipolitica", i cittadini "hanno voluto dare un segno di fiducia nella politica", ma "attenzione: non è un voto in continuità con il modo in cui la politica è stata in questi anni" ma anzi "la richiesta di una discontinuità, politica ma discontinuità".
Convergenza per le riforme Veltroni rinnova il suo appello a "tutte le forze in parlamento" affinché si realizzi una convergenza sul tema delle riforme istituzionali. Veltroni ricorda i pacchetti di riforme approvati in commissione Affari costituzionali alla Camera e spiega: "Il Paese è paralizzato da un eccesso di pesantezza del sistema politico. Rivolgo un appello a tutte le forze parlamentari perché si possa convergere sull’approvazione di questi provvedimenti (la riduzione del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto, eccetera, ndr) che permetterebbero al Paese di cambiare marcia".
"Brogli? E' patologico parlarne" "Anche questo è uno degli eventi patologici. Non si può fare neanche un’elezione di condominio senza che qualcuno gridi ai brogli, è avvenuto per tutte le recenti elezioni e consultazioni". Così il segretario del Pd ha risposto a una domanda sulle voci di presunti brogli relative alle primarie di ieri durante la conferenza stampa tenuta nella sede del suo comitato elettorale.
"Negli organi dirigenti non solo ex Ds-Dl" "Rutelli, Fassino ma anche tanti altri, non identificabili con i partiti preesistenti, faranno parte degli organismi dirigenti del Pd.
Ci sarà il 50% di donne e le personalità più importanti della società". Perchè, spiega il neosegretario del Pd, "un’elezione diretta di questo tipo non giustificherebbe il non coinvolgimento delle forze più rilevanti e feconde della società civile".
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