da Roma
Basta con le lottizzazioni in Rai. Aboliamo il consiglio damministrazione e affidiamo tutto a un solo manager nominato dagli head hunters. Ovvero quelle società di cacciatori di teste che selezionano i dirigenti più capaci sul mercato. Questa lultima trovata di Walter Veltroni per sollevare lazienda televisiva pubblica dal pantano della politica. Il candidato alla guida del Partito democratico si chiede: «Non sarebbe possibile abolire il Cda Rai? Fare in modo che la Fondazione possa chiedere a una delle società più quotate al mondo di trovare dei manager con competenze specifiche che possano diventare amministratori unici dellazienda, in maniera di portarla fuori dai condizionamenti della politica»? Da quella di Veltroni però consegue inevitabilmente unaltra domanda che molti nella maggioranza e nellopposizione si pongono. Quelle società di cui parla il sindaco di Roma avrebbero selezionato, tanto per fare un esempio, Fabiano Fabiani, classe 1930, a sostituire Angelo Maria Petroni?
Osservazione che avanza ad esempio Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dellItalia dei Valori. Buona la proposta di Veltroni, dice Donadi. Peccato però che fino ad ora «il comportamento della compagine del Pd è apparso sempre volto a consolidare e acquisire nuove posizioni di potere». Ancora più duro Antonio Satta, vicesegretario vicario dellUdeur e segretario della Commissione di vigilanza Rai. Per Satta la proposta del sindaco di Roma è tesa a «nascondere la verità di questi giorni, ovvero che il Cda Rai si dovrebbe dimettere in blocco perché sono state violate le regole. Una bocciatura per Veltroni arriva anche dallala sinistra dellUnione cui non piace lidea di un uomo solo al comando. Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, la liquida con un «intanto partiamo dai contenuti, da un ripensamento del servizio pubblico caratterizzato da un linguaggio troppo commercializzato».
Al centrodestra invece Veltroni appare più che altro come un campione di faccia tosta. Il portavoce dellex premier Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, parla di «proposta fumosa, senza capo né coda». Una conferma, prosegue Bonaiuti, del fatto che «lobiettivo della sinistra è controllare in modo ferreo la Rai con tanti saluti al servizio pubblico».
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