Squadra che pareggia contro l'Inter non si tocca. Parafrasando un noto detto popolare si potrebbe immaginare che contro il Cagliari il Genoa sarà lo stesso di San Siro. «Non credo. Contro i rossoblu sarà una partita diversa. Quindi abbiamo studiato altre soluzioni». Parole e musica di mister Gasperini. Che prima della gara riceverà ben due premi. Oltre a quello dell'Associazione Allenatori Trentino Alto Adige, anche la società regalerà al tecnico una targa per ricordare le sue 145 panchine con il Grifone. «Speriamo di onorarli al meglio».
Se Dainelli, Acquafresca e Jankovic restano ai box, «altri elementi stanno rientrando in rosa e gradualmente in forma. Sarà una partita importante». Sì perché dopo il passo falso interno contro il Bologna, «dovremmo essere capaci di interpretare il match al meglio. Ci vorrà maggiore determinazione». E togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Vendicare la partita di andata dove abbiamo perso male». Il sogno europeo è ancora vivo. Sia in società che tra i tifosi. In attacco spazio a Suazo, mentre in difesa Bocchetti è chiamato a ripetere l'ottima prestazione di Milano. «I giocatori non sono macchine e devono anche rifiatare. Sasà è positivo nel gioco e nei comportamenti. Resta un giocatore di valore. Quando poi durante la stagione ci sono parecchie gare non è necessario giocarle tutte».
Un accenno ai deludenti risultati delle compagini italiane in Europa. «Nelle altre nazioni si parla più di tecnica e tattiche che di arbitri. I nostri direttori di gara sono condizionati dalle televisioni. In Italia ci nascondiamo dietro la cultura dell'alibi, mentre dalle altre parti prevale la voglia di fare».
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