Vendeva cd pirata Pena ridotta perché depresso

Era depresso e stressato quando, per non gravare sul bilancio familiare e proseguire l’università, si mise a vendere prodotti scaricati illegalmente da internet e poi duplicati. Lo ha stabilito il tribunale davanti al quale un giovane di 29 anni, nel frattempo laureatosi, era finito sotto processo. Il ragazzo è stato condannato a due mesi e venti giorni di reclusione (pena sospesa), con le attenuanti generiche e la diminuzione per la riconosciuta seminfermità mentale dovuta al forte stress emotivo a cui era sottoposto in quel periodo. La perizia chiesta dal legale del giovane, l’avvocato Gianluca Arrighi, stabilì infatti che la capacità di intendere e di volere dell’imputato era fortemente scemata a causa di un patologico disturbo depressivo, ansioso e ossessivo compulsivo dovuto al mancato raggiungimento dell’obiettivo di conseguire in tempo la laurea, vissuto dal ragazzo come un fallimento della propria esistenza. Il giovane, che ai genitori aveva raccontato di sbarcare il lunario facendo il pony express, era finito sotto processo per violazione della legge sul diritto d’autore in relazione alla detenzione illecita di 276 dvd, 334 cd playstation, 174 cd musicali e 295 programmi per pc. Della sua attività i familiari avevano avuto contezza quando aveva suonato alla porta l’ufficiale giudiziario per la notifica degli atti del procedimento penale.

Il ragazzo dovette così raccontare loro di essere incappato in un controllo della guardia di finanza che lo sorprese per strada, dalle parti dell’Appia Nuova, mentre cercava di vendere la sua merce al pari di un qualunque «vu’ cumprà».

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