Anche in questo mese, tra ieri, oggi e lunedì, il solito colpo di bacchetta magica stravolgerà il mercato dellauto. Ci sarà unattenuazione dei dati di vendita fortemente negativi per alcuni costruttori e il risultato generale, grazie al pompaggio di immatricolazioni anomale, utili a salvare quote e immagine, sarà diverso da quello reale. Guardando il prospetto day-by-day aggiornato a giovedì sera, si nota come le consegne di autovetture ai clienti finali segnino, rispetto al 27 maggio di un anno fa con gli ecoincentivi in vigore, un meno 26%. Ma difficilmente questo «rosso» si leggerà sulla comunicazione ufficiale della Motorizzazione attesa alle 18 dell1 giugno. Dunque, ci sarà un dato negativo, ma inferiore; come meno pesanti si annunciano, fin da ora, le perdite delle case che nel 2009 hanno fatto il pieno grazie ai bonus. È il caso del marchio Fiat (-49,3%) che soffre soprattutto il mancato rinnovo degli incentivi per lacquisto di veicoli a metano, ma anche di Chevrolet (-42,2%) il cui precedente exploit trova nel Gpl un elemento determinante. E poi Ford (-39,7%), Alfa Romeo (-30,1%), Peugeot (-22%), Opel (-20,6%) e Lancia (-19,3%). Si muovono invece positivamente, e cè da presumere che il dato non sarà toccato, Volvo (+48,6%), Volkswagen (+20,9%), Citroën (+12,2%) e Renault (+10,8%).
Se diverse case automobilistiche guardano alla tenuta a tutti i costi della quota di mercato e badano, come per Fiat, a non allarmare la comunità finanziaria in vista della prossima semestrale, è tra i concessionari che cresce la preoccupazione. «Continuiamo ad assistere a un drastico calo delle vendite - commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federaicpa (lassociazione dei concessionari) - e, inoltre, vedo che si è scatenata una vera guerra tra i costruttori a colpi di super promozioni e finanziamenti agevolati. La realtà è pesante e il calo degli ordini reale è intorno al 30/40%. Ci sono nostri associati che denunciano riduzioni dei volumi di vendita del 60%». Per Pavan Bernacchi «il dopo incentivi potrebbe comportare un 25-30% in meno di immatricolazioni». Il presidente dei concessionari interviene anche sulle vendite di auto «chilometri zero», quelle cioè che il dealer immatricola alla sua azienda e rivende con un forte sconto: «Queste operazioni - dice Pavan Bernacchi - non rappresenterebbero il male assoluto.
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