Venduta per 69mila euro la casa di Rosa e Olindo

L’appartamento al piano terra della corte di via Diaz a Erba (Como), teatro del massacro è stato venduto per 69mila euro. Una signora del paese, alla terza asta, dopo che altre due erano andate deserte, ha comperato la casa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi condannati in appello per la strage in cui l’11 dicembre del 2006 furono uccisi Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, di poco più di due anni, la madre di Raffaella, Paola Galli, e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini.
Il denaro ricavato dalla vendità andrà interamente a pagare le cure per la riabilitazione dell’unico sopravvissuto all’eccidio, Mario Frigerio, marito della Cherubini, che si salvò per miracolo e divenne nel processo il principale testimone dell’accusa, riconoscendo Olindo come uno degli aggressori. I giudici, infatti hanno condannato i coniugi a risarcire i parenti delle vittime. L’appartamento al pianterreno della corte di via Diaz, sottostante a quello di Raffaella Castagna, dove le vittime furono uccise a colpi di spranga e coltellate, era stato sequestrato nel gennaio 2007, subito dopo l’arresto dell’ex netturbino e della moglie. Una casa che Rosa teneva maniacalmente pulita e la cui lavanderia sarebbe servita ai coniugi per ripulirsi del sangue delle vittime. Era stato il rancore verso i vicini di casa, Raffaella Castagna e suo marito, il tunisino Azouz Marzouk, secondo i giudici di primo e secondo grado, a scatenare la furia di marito e moglie. Olindo e Rosa, quella sera, decisero di dare una lezione ai vicini di casa, a detta loro troppo rumorosi, e salirono al piano di sopra. Qui cominciò la mattanza: la prima a essere colpita fu Raffaella, poi suo madre.

L’ultimo a morire in quell’appartamento fu il piccolo Youssef, sgozzato sul divano. Poi fu la volta di Valeria Cherubini, accorsa con il marito perchè vedeva del fumo uscire dall’appartamento, a cui gli assassini avevano dato fuoco.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica