Il Veneto come la Siberia: meno 29 E Milano vieta l’auto ai pendolari

TRE VITTIME Due morti per le esalazioni di stufe E nelle Marche un uomo è precipitato in un dirupo

Nella Giornata di Ivan Denisovic, Aleksandr Solgenitsin raccontava che nei gulag siberiani c’era il permesso di non uscire per lavorare solo se il termometro scendeva sotto meno 29. Chi ieri si fosse trovato sulla Piana di Marcesine, nel Vicentino, avrebbe potuto sperimentarlo di persona. È stata la temperatura più bassa registrata in Italia, ma non certo l’unica degna di latitudini artiche. A Campo Imperatore, sul Gran Sasso, il termometro si è fermato a meno 25. E in Piemonte, si sono avuti 17 gradi sotto zero in pianura. E i termometri sono scesi in picchiata anche in Umbria e nell’hinterland marchigiano.
Nonostante tutto, visto che la neve ha concesso una tregua, si sono avuti meno disagi per i trasporti. Anche se non sono mancati pesanti ritardi per i treni, Alta Velocità inclusa: il 10 per cento dei treni sono stati cancellati e la Commissione trasporti della Camera ha convocato i vertici delle Ferrovie.
Le preoccupazioni però sono tutt’altro che finite, visto che è per oggi pomeriggio che si aspetta un nuovo picco negativo delle temperature. Il pericolo, a questo punto, arriverebbe soprattutto dal ghiaccio pronto a ricoprire strade, binari e piste di atterraggio.
La Protezione civile ha lanciato una nuova allerta meteo e c’è grande preoccupazione anche nelle città. Una nuova perturbazione - dicono gli esperti del meteo - interesserà la penisola da oggi e il contrasto termico tra i flussi di correnti provenienti dall’Atlantico e le basse temperature attualmente presenti nella pianura padana determineranno ancora una fase di maltempo con nevicate a quote basse al Nord e intensificazione dei venti al Centro-Sud.
A Milano si prevede il peggio: sono stati allestiti 1.400 posti letto in ricoveri per i senzatetto in vista di una forte nevicata attesa per il pomeriggio e seguita da un altro calo delle temperature. Una dinamica pericolosa che ha spinto il vicesindaco Riccardo De Corato a lanciare un drastico appello anti-automobile rivolto soprattutto ai pendolari: «Spostarsi in auto - spiega De Corato - significherebbe trasformare il rientro a casa in un’odissea: meno macchine private ci sono sulle strade, più è facile per i mezzi pubblici, gli spalaneve e i mezzi spargisale circolare».
E anche ieri l’ondata di gelo ha avuto un costo in vite umane e non solo di persone che si trovavano all’aperto. Col freddo pungente e le stufe al massimo in tante case, in Liguria si sono registrati due incidenti mortali. A Savona un uomo di 76 anni, è stato trovato senza vita nella sua casa, probabilmente soffocato dalle esalazioni di una stufa.

A Genova, una donna di 86 anni è invece morta asfissiata all’alba nella propria abitazione per un incendio che sarebbe stato provocato dal corto circuito di una stufa. Ad Arcevia (Ancona), un uomo di 61 anni è stato trovato morto per assideramento nei pressi del campo sportivo della cittadina: è precipitato in un dirupo, rompendosi il femore e non è riuscito a risalire.

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