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Venezia, Gentilini indagato per frasi razziste

La procura di Venezia ha aperto un fascicolo sulle frasi contro gli islamici pronunciate dal prosindaco di Treviso alla festa della Lega Nord. L'esponente del Carroccio: "Ho riportato le lamentele dei miei cittadini. Continuerò a battermi per la disciplina, l’ordine e il rispetto delle regole"

Venezia, Gentilini indagato per frasi razziste

Venezia - Durante la festa della Lega Nord a Venezia, lo Sceriffo aveva tuonato "contro quelli che vogliono aprire le moschee e i centri islamici" scagliandosi contro "i phone center, i cui avventori si mettono a mangiare in piena notte e poi pisciano sui muri: che vadano a pisciare nelle loro moschee". Così il pm di Venezia ha aperto un fascicolo sulle frasi contro gli islamici pronunciate dal prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini.

Un fascicolo contro Gentilini L’ipotesi di reato è l'istigazione all’odio razziale. La procura di Venezia ha aperto un fascicolo sulle frasi contro gli islamici pronunciate dal prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini durante la festa della Lega Nord a Venezia, il 14 settembre scorso. I vertici della procura veneziana non hanno voluto fare commenti alla notizia. Dal palco, lo Sceriffo aveva tuonato "contro quelli che vogliono aprire le moschee e i centri islamici" scagliandosi contro "i phone center, i cui avventori si mettono a mangiare in piena notte e poi pisciano sui muri: che vadano a pisciare nelle loro moschee". Gentilini se l’era, poi, presa con "i bambini che vanno a rubare agli anziani" e aveva dichiarato di non volere vedere "neri, marroni o grigi che insegnano ai nostri bambini".

La reazione di Gentilini L’azione della magistratura non sembra comunque turbare l’esponente leghista. "Ho detto quelle cose - ha spiegato all’Ansa - perché non voglio zingari che chiedano l’elemosina, clandestini che compiano atti illegali e, almeno per ora, moschee e centri islamici, perché questo è un problema nazionale".

Gentilini ha, quindi, affermato di aver solo riportato le lamentele dei suoi concittadini e di voler continuare a battersi "per la disciplina, l’ordine e il rispetto delle regole".

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