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Venezuela, Chavez rassicura sulla sua salute: mi sento insuperabile, non potrei stare meglio  

Il presidente venezuelano di ritorno da Cuba dove ha effettuato il secondo ciclo di chemioterapia: "Mi sento in modo impareggiabile, nel mio organismo non sono state trovate cellule cancerogene". E ieri è già tornato al lavoro

Venezuela, Chavez rassicura sulla sua salute: 
mi sento insuperabile, non potrei stare meglio  

Caracas - "Sto bene, sto in modo insuperabile". Il presidente venezuelano Hugo Chavez assicura di "non avere metastasi", di sentirsi in modo "impareggiabile" e annuncia che da mercoledì avrà un suo spazio sul quotidiano di governo Il correo dell’Orinoco, intitolato Note di retroguardia. Nell’edizione del quotidiano on-line si spiega che la colonna non sarà quotidiana, ma che il presidente "scriverà con frequenza" a partire da mercoledì, quando dedicherà il suo primo articolo all’avanzamento del suo stato di salute.

Nessuna metastasi "Nel mio organismo non sono state trovate cellule cancerogene - ha affermato Chavez, reduce dal secondo ciclo di chemioterapia a cui si è sottoposto a Cuba -. Sto bene, sto in modo insuperabile", ha detto. "Non ho la colostomia. Mi hanno asportato un tumore incapsulato e sono stati fatti i migliori esami possibili, con la migliore strumentazione tecnologica", ha affermato il capo di stato, spiegando che dopo la chemioterapia "deve riguardarsi al massimo per non contrarre malattie infettive", perché le difese immunitarie si sono abbassate.

Già al lavoro Ieri Chavez ha incontrato Maria Emma Mejia, segretaria generale dell’Unione delle nazioni sudamericane (Unasur) per analizzare i temi di integrazione in materia energetica, finanziaria e delle infrastrutture.  Il presidente venezuelano, 57 anni, è stato operato il 20 giugno a Cuba, dove poi è tornato il 16 luglio, per il primo ciclo di cure. E ora aspira ad essere rieletto per un terzo mandato presidenziale. "Sto bene, uno stato eccellente. Alcuni vorrebbero che fossi grave.

Potrei stare qui a parlare per cinque ore, ma non posso abusare del tempo della dottoressa Mejias che deve recarsi a Quito", ha detto ai cronisti il presidente.

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