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In Venezuela ucciso Perez, l'ex poliziotto anti Maduro

A giugno dell'anno scorso attaccò con l'elicottero il ministero dell'Interno e la Corte Suprema del Venezuela: ora Oscar Perez sarebbe stato ucciso

In Venezuela ucciso Perez, l'ex poliziotto anti Maduro

È stato ucciso in uno scontro armato in Venezuela con le forze di sicurezze venezuelane Oscar Perez, l'ex poliziotto della scientifica (e attore) che lo scorso giugno sorvolò in elicottero il ministero dell'Interno e la Corte Suprema attaccando i due edifici a colpi di arma da fuoco e granate.

Lo ha riferito la Cnn citando fonti venezuelane secondo le quale Perez è stato rintracciato nel quartiere El Junquito di Libertador ad ovest di Caracas, grazie al segnale del suo telefono satellitare. In precedenza il ministero dell'Interno aveva riferito dell'uccisione di "membri di una cellula terroristica che ha opposto resistenza", mentre cinque componenti sono stati arrestati. Due gli agenti morti nell'azione.

All'alba le forze di sicurezza, la polizia e la Guardia nazionale sono entrate nel quartiere di El Junquito, nella parte ovest della capitale venezuelana e poco dopo, Perez ha diffuso un video annunciando un negoziato con le autorità e assicurando di non cercare lo scontro. Più tardi però in un secondo video l'ex agente è comparso con la faccia sporca di sangue e ha denunciato "ci stanno uccidendo", mentre in sottofondo si udivano rumori simili a esplosioni.

Perez era diventato una sorta di eroe per la piazza che chiedeva la caduta del governo. "Sono un uomo che esce in strada senza sapere se tornerà a casa perché la morte è parte dell'evoluzione", scrisse in un suo autoritratto. Nel 2015 fu il protagonista di "Muerte Suspendida" (Morte Sospesa), un film carico di azione su un argomento spinoso in cui molti venezuelani si identificano: il sequestro. Nella trama della pellicola diretta, volti noti del cinema e della tv venezuelana rappresentano l'unione, la fede e la speranza che si intrecciano per la risoluzione del caso di Benardino Correia, un portoghese titolari di distributori di benzina rapito da un gruppo di persone che chiedono un riscatto di 6 milioni di dollari per liberarlo. Tra i protagonisti ci sono anche funzionari attivi della polizia scientifica (Cicpc), di cui Perez faceva parte.

L'obiettivo del film è mostrare ai venezuelani che il Cicpc (corpo d'elite poi screditato da scandali di corruzione) lotta ogni giorno "per sradicare la pratica criminale del sequestro, un cancro della società.

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