Venticinque libici curati in strutture lombarde

È arrivato ieri sera tardi all’aeroporto militare di Linate il volo C130 proveniente da Bengasi, con a bordo 25 persone ferite o con gravi fratture o ustioni, tra cui due minori di 15 e 16 anni. E ad accoglierli c’era il governatore Roberto Formigoni. Perché questi feriti libici saranno curati in 9 ospedali lombardi. È così che la Regione Lombardia ha risposto positivamente alla richiesta ufficiale fatta pervenire dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, a nome del Governo italiano, al presidente della Regione, affinché accogliesse e permettesse di curarsi negli ospedali lombardi alcuni libici feriti.
Cinque pazienti, fra cui 4 ustionati, saranno ricoverati al Niguarda. Sono stati allertati San Paolo, San Carlo, Fatebenefratelli, Policlinico, Humanitas e San Raffaele, pronti a ricevere due feriti ciascuno. Gli ospedali Riuniti di Bergamo ne accoglieranno altri 4, e altrettanti verranno trasportati all’ospedale San Gerardo di Monza.
«C’è chi si è chiesto cosa fa la Regione Lombardia, ecco cosa fa - ha sottolineato Formigoni - per provvedere all’ assistenza dei profughi. Siamo la prima Regione a mobilitarsi, chi cerca polemica da noi non trova una risposta polemica ma fattuale.


«I 25 insorti saranno curati fino alla loro completa guarigione, dopo la quale - ha concluso il presidente della Regione - è previsto che facciano ritorno nel loro Paese, anche se non è ancora stato definito un accordo pieno al riguardo. Per ora non è in programma l’arrivo di altri feriti dalla Libia, ma sono possibili ulteriori sviluppi»

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